Roma – Dyn. Kyiv ▷ Le pagelle del prof. Paolo Marcacci

Svilar 6,5
C’è, con soglia di difficoltà più bassa rispetto ad altre occasioni, ma deve comunque vigilare.

Hermoso 6 –
Inizia con un po’ di malintesi con i compagni, Angelino in particolare, poi sembra trovare qualche automatismo in più a livello di sincronia difensiva; è pur vero che stasera affrontava avversari dalla soglia di pericolosità non altissima.

N’Dicka 6,5
Molto concentrato, reattivo, pronto ad accorciare con autorevolezza sulle (timide) incursioni ucraine. Non è una novità, nemmeno per il fatto che ha dovuto dare una sistemata al posizionamento dei compagni.

Angelino 6
Ha cercato la propulsione sulla fascia in una squadra che poi non riesce a proseguire sulla falsariga della fluidità, quando si arriva nell’ultimo terzo di campo.

Celik 6+
Una partita a suo modo generosa, con intensità sia sul fronte dell’appoggio all’azione che in copertura. Sempre ricordando il valore dell’avversario e il fatto che sul lato destro questo, cioè solo lui in fin dei conti, passa il convento.

Koné 6
Entra molto, quasi sempre, nel giro palla della Roma. Un interrogativo ci solletica, non per la prima volta: siamo sicuri che le sue caratteristiche vengano sfruttate appieno?

Pisilli 6+
Merita maggiore assistenza e copertura quando va a cercarsi i corridoi che potrebbe percorrere a velocità maggiore rispetto a molti suoi compagni.

Le Fée 6-
Giocatore ancora da capire del tutto, sotto l’aspetto della funzionalità; piace qualche giocata di prima e qualche recupero palla, gli si chiede una maggiore assunzione di responsabilità.

Zalewski 6 –
Il più fischiato all’annuncio delle formazioni, sembra camminare sulle uova nel quarto d’ora iniziale; con il passare dei minuti trova un po’ di corsa e metri per qualche percussione sensata. Ci si aspetta altro, anche nel suo caso.

Baldanzi 6,5
Il più vivace, quello con la più alta soglia di sacrificio.

Dovbyk 6
Fa gol ed è il gol vittoria, questo conta. Il resto è un annaspare alla ricerca dei rifornimenti che non arrivano e che lui non “chiama” smarcandosi con continuità.

Cristante 6
Serviva mestiere per congelare la partita nel secondo tempo; detto, fatto.

Shomurodov 5
Piacciono alcuni movimenti dal vertice dell’area, per ricavarsi l’angolo di tiro. Si mangia un gol grande come il panettone che Juric spera di mangiare.

Pellegrini 6
Cerca di verticalizzare e di offrire sponde per il 2 – 0. Una intelligente punizione sull’esterno della rete.

Dybala 6
Chiama falli e genera calci piazzati, ricama sulla trequarti.

Juric 6 –
Vittoria “timida” contro un avversario che la Roma avrebbe dovuto e potuto aggredire molto di più. A che punto siamo del percorso per farla diventare la sua Roma? Quanti giocatori gli potranno essere realmente utili per impiantare la sua idea di calcio in questo gruppo? A Firenze servirà altro, in ogni caso.

Paolo Marcacci