Siamo alle solite, purtroppo. Dico che siamo purtroppo alle solite, da che leggo sulle pagine del Fatto Quotidiano, che è forse uno dei pochi giornali che almeno sul tema bellico fa valere una voce vagamente dissonante rispetto all’ordine simbolico dominante. Leggo che il Parlamento europeo ha, nei giorni scorsi, votato a favore del prestito di ben altri 35 miliardi all’Ucraina del guitto Zelensky, attore nato con la N maiuscola, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood. Per inciso, l’attore più pagato di tutti i tempi.
Insomma, come dicevo, siamo alle solite. Si tratta ormai di una vera e propria voragine, in grazia della quale l’Europa continua a dare, o starei per dire a sprecare soldi, supportando la sporca guerra. Una guerra che, oltretutto, come non mi stanco di sottolineare e di ripetere ad nauseam, non è certo la guerra della Russia di Putin contro l’Ucraina del guitto di Kiev.
È, invece, il conflitto che la civiltà dell’hamburger e l’Occidente, anzi l’Uccidente liberale atlantista, stanno spietatamente conducendo contro la Russia stessa. Russia che, agli occhi di Washington, è rea di non genuflettersi al nuovo ordine mondiale liberista sotto cupola statunitense. Di più, la Russia di Putin è colpevole, agli occhi della civiltà del dollaro, di organizzare intorno a sé un fronte resistente di stati disallineati.
Una sorta di internazionale, benemerita peraltro, degli stati che resistono alla americanizzazione del mondo, che è poi il vero nome da attribuire alla cosiddetta detta globalizzazione. Mai come in questo caso va detto, la propaganda egemonica è riuscita a rovesciare il rapporto tra cose e discorsi, giustificando l’ingiustificabile e facendo, more solito, passare l’uccidente per la forza buona che si batte benevolmente per la pace universale, prodigi della disinformazione e della propaganda.
In tutto ciò l’Europa sta facendo valere la posizione più miserabile in assoluto, figurando de facto come una semplice marionetta agitata da Washington e dipendente in toto dalla sua volontà imperialistica. L’Europa seguita a sprecare soldi che potrebbero e dovrebbero essere meglio investiti nella scuola pubblica e nella sanità, martoriate pietosamente da nefasti anni di politiche liberiste all’insegna dei tagli lineari alla spesa pubblica. in nome del noto teorema ultraliberista eravate abituati a vivere al di sopra delle vostre possibilità.
Teorema con il quale si mutano ideologicamente i diritti in privilegi e si fa passare per lotta ai privilegi la lotta contro i diritti. Quo vadis Europa? Nel baratro sembrerebbe ormai opportuno e anzi doveroso rispondere. L’Uccidente, come da tempo lo chiamiamo, è tale per più ragioni, non solo per il suo rapporto con l’essente nella sua totalità.
Come notava Heidegger, la civiltà della tecnica presuppone un rapporto di distruzione dell’ente in vista della volontà di potenza, dall’ambiente alla vita stessa. L’Uccidente è tale anche nel rapporto con se stesso, se si considera che ormai nel quadrante occidentale del mondo si respira a ogni latitudine un’aria mefistofelica di morte e di spregio per la vita. Ma poi anche l’Occidente è uccidente nel suo rapporto barbarico e violento con tutte le altre civiltà, pretendendo, esso uccidente, che il mondo intero si adegui al suo paradigma o capitoli venendo magari anche distrutto.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro