La vicenda commerciale tra Unicredit e Commerzbank, ovvero tra due grandi banche, è stata erroneamente presentata come uno scontro tra l’Italia e la Germania. In realtà, si tratta semplicemente di dinamiche di mercato tra gli azionisti di Unicredit e quelli di Commerzbank. Il governo italiano non è coinvolto, e Giorgia Meloni ha chiarito che la vicenda Commerzbank non riguarda il governo italiano.
È importante sottolineare che il principale azionista di Unicredit è il colosso americano BlackRock. Vorrei ricordare che da anni sottolineo come ormai non esistano più banche italiane, se non nel nome. Tutte le banche italiane quotate in borsa non sono più italiane.
Alcuni analisti hanno tentato di coinvolgere il governo italiano per favorire la creazione di un grande gruppo bancario europeo. Tuttavia, anche con Commerzbank, Unicredit resterebbe lontana dai colossi bancari statunitensi. Sono stati sollevati temi come l’unione bancaria e la mancata ratifica del MES, che però non hanno alcuna rilevanza in questa vicenda.
L’unione bancaria non ha un legame diretto con la questione Unicredit-Commerzbank, e se la Germania vuole contrastare questa fusione, dovrà trovare un altro “cavaliere bianco”. In ogni caso, Unicredit può agire autonomamente senza il coinvolgimento del governo italiano, purché riceva il via libera dalla Banca Centrale Europea. Colgo l’occasione per ricordare un concetto fondamentale.
Come vedete, anch’io ogni giorno sono costretto a leggere e commentare le notizie. Tuttavia, è evidente che si parla quasi esclusivamente di banche e finanza. L’altra sera, a Roma, ho avuto una conversazione con alcuni piccoli e medi imprenditori, attivi nei settori medicale, dei servizi, della ristorazione, immobiliare, industriale, software, e altri ancora. Quello che mi è apparso chiaro è che a loro queste questioni non interessano affatto, o meglio, percepiscono una distanza siderale tra l’economia reale e la politica.
La politica, ormai, si occupa solo di finanza, che a sua volta è controllata da colossi come BlackRock. Nel mio lavoro di consulente strategico per imprenditori, mi rendo conto che le loro esigenze sono molto diverse da queste. Hanno bisogno di capire come sopravvivere e prosperare in questo contesto.
L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi