Fuoco ai cannoni: ecco l’altro dibattito che tutto il mondo aspettava, quello tra i candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti.
Dopo Trump vs Biden, poi Trump vs Harris, si danno battaglia J. D. Vance e Tim Walz, rispettivamente repubblicano e democratico.
I toni tuttavia sono stati più distesi rispetto al dibattito presidenziale.
E’ stato soprattutto il vice Trump a dimostrare di avere la situazione in pugno, mentre il candidato di Kamala Harris è sembrato leggermente irrequieto e spiazzato, tant’è che la maggioranza ha attribuito la vittoria del dibattito a Vance.
Un episodio in particolare però ha dominato la scena.
I dibattiti televisivi sulle presidenziali che si tengono negli States presentano regole ben precise. Indicano per esempio quali oggetti possono tenere i candidati (come carta e penna). Più importante è il ruolo di chi modera, in questo caso Norah O’Donnell e Margaret Brennan. La CBS aveva deciso: le moderatrici non sarebbero intervenute con il fact checking nei confronti dei candidati. Gli spettatori avrebbero potuto controllare eventuali false notizie solo tramite un codice QR, che se inquadrato avrebbe indirizzato gli utenti sul sito dell’emittente.
Una regola che Margaret Brennan sembra non aver rispettato in una occasione: per correggere Vance, che però non ci sta.
“Le regole prevedevano che non avreste fatto fact checking. Dal momento che invece lo state facendo nei miei confronti, penso sia importante dire cosa sta realmente accadendo“, in questo caso sul tema migranti.
Le moderatrici ringraziano il senatore repubblicano per “aver descritto il processo legale” su alcuni fatti della gestione Harris e procedono a spegnere il microfono di J. D. Vance mentre lui sta ancora parlando.
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