Il Manchester City sta attraversando un periodo di profonda crisi. La rimonta portata a termine dal Feyenoord nei confronti dei Citizens è soltanto l’amara ciliegina sulla torta: la squadra di Pep Guardiola ora fatica anche in Europa e non vince da sei gare consecutive. Tutta la frustrazione è sul viso di Guardiola al termine del match, letteralmente. Il tecnico ex blaugrana, infatti, si è presentato ai microfoni del post partita con il viso coperto di graffi e un taglio evidente sul setto nasale. Alla domanda di un giornalista sul motivo di quei segni ha prontamente ribattuto: “Me li sono fatti da solo, volevo farmi del male”.
Soffre l’allenatore e soffre anche l’uomo, dunque, a tal punto da sfogare il proprio nervosismo su se stesso. Non sarebbe nuovo ad atteggiamenti di questo tipo, secondo quanto riportato da Tony Damascelli ai microfoni di Radio Radio Lo Sport: “Che Guardiola sia uno psicolabile lo sappiamo da tempo e chi lo conosce sa di cosa parlo. A bordo campo lo vediamo in crisi totale, ha una salivazione esagerata, sputa continuamente, è buio e poi a un certo punto esplode. I risultati sono quelli che abbiamo visto ieri in sala stampa.
Non è una situazione positiva, perché indica una profonda fragilità in un uomo che ha perso il suo equilibrio. Non si arriva a certi comportamenti senza un motivo, a meno che non ci sia un conflitto latente, ma non penso che ci siano tensioni evidenti nello spogliatoio. Questo momento complesso riguarda sia lui che il club. Ha già ammesso di sentirsi nervoso e insicuro, e il suo comportamento a bordo campo spesso riflette questa instabilità. Cerca un equilibrio, ma bastano piccole cose per destabilizzarlo, come ha riconosciuto lui stesso“.