Alla recente riunione dei BRICS, il presidente russo Putin, ha proposto simbolicamente una banconota per promuovere un’alternativa economica al G7.
Ma il comunicato finale ha smorzato queste aspettative, confermando ancora una volta la supremazia del dollaro. I dati SWIFT mostrano che il dollaro domina il 49% dei movimenti globali a livello più alto da 12 anni, con un aumento del 9% negli ultimi due anni accentuato anche dal conflitto in Ucraina.
Considerato insomma il dollaro come un bene a rifugio, questa moneta aumenta di valore, come l’oro. Al contrario, la quota dell’euro nei pagamenti globali è scesa dal 39% al 21%, penalizzata dall’instabilità politica e dalla crisi economica e soprattutto dalla politica di una Unione europea che ha dimostrato a livello globale che noi contiamo sempre meno. La desertificazione industriale, specie nel settore automobilistico, spinge Wall Street a superare i mercati europei, mentre i tassi d’interesse USA – al 4,3% – attraggono i capitali stranieri.
Anche i BRICS faticano a competere. Lo yuan cinese è cresciuto dal 2% al 5% nei pagamenti globali. Il Brasile è in difficoltà, con la Borsa di San Paolo in calo del 15% nel 2024.
Insomma, ci raccontano ancora una volta che l’euro avrebbe dovuto restituire all’Europa la sovranità economica. Ma la verità è completamente diversa e quello che conta non sono le opinioni, ma sono i dati. E i dati ci dicono che il dollaro resta dominatore incontrastato nei pagamenti globali, mentre l’euro europeo perde sistematicamente terreno.
La sua recente forza rispetto al dollaro non aiuta, e anzi può rivelarsi controproducente in un’economia europea già fragile. Chiudo dicendovi che quindi coloro che stanno cercando di portarci verso una politicizzazione europea ancora più forzata, con una sorta di Unione Europea simile agli Stati Uniti, non solo non tengono conto della realtà, ma non tengono conto di quanto andrebbe a distruggere le imprese europee e soprattutto il tessuto sociale. Abbiamo due realtà completamente diverse.
Copiare gli Stati Uniti non solo non ci ha aiutato, ma anzi ci ha danneggiato.
Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi