Erano davvero duri del rock? ▷ “Cantavano ‘Gli spari sopra’ e poi si sono prestati a questo”

Passano gli anni, ma le canzoni non passano mai.
Ricordiamo ancora oggi quando abbiamo assistito a veri e propri inni di libertà, di critica, quasi di satira e al limite della ribellione sociale.
Così si cantava dal secondo dopoguerra in poi, transitando per diversi e nuovi generi: più alternativi, con toni decisamente più critici nei confronti di un sistema occasionalmente preso di mira dal cantautore. No alle privazioni, no ai soprusi, no alla censura, no alle misure restrittive: il senso di un rinnovato trend di canzoni spesso si poteva riassumere così. “Bisogna amare qualsiasi cosa che sia una violenta reazione contro le norme”, diceva addirittura Jim Morrison. “La mia musica combatte il sistema, la mia musica difende la giustizia”, recitava una frase di Bob Marley. E che ne è stato dell’War is Over o dell’Imagine di John Lennon? La sensazione di Fabio Duranti è che la messa in discussione prima tanto cantata dagli artisti sia ormai uno spirito affievolitosi nel tempo. O anche peggio.

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