La domanda che sorge spontanea è: sono trent’anni che sentiamo le stesse cose e tutti i governi, compreso l’attuale, ci dicono che dobbiamo tagliare la spesa pubblica e aumentare la pressione fiscale. Da trent’anni, con l’eccezione del periodo legato alla pandemia di COVID, cerchiamo di mantenere il pareggio di bilancio e ora ci viene chiesto di raggiungere un avanzo primario.
Che cosa significa avanzo primario? Significa avere una situazione in cui le entrate dello Stato superano le uscite, al netto della spesa per interessi. Questo è assurdo, poiché implica che intere generazioni — parliamo di trent’anni di scelte di questo tipo — sono state sacrificate per una decisione ideologico-politica. E questa scelta è pagare interessi a un sistema di banche private che governa il mondo. Un tempo lo Stato riscuoteva le tasse per conto proprio; oggi, invece, è diventato un esattore di tasse per conto di altri. E di chi, precisamente? Di quel grande sistema finanziario internazionale che ormai domina il mondo attraverso le multinazionali finanziarie e che controlla il sistema bancario. Il sistema delle banche, e in particolare la Banca Centrale Europea, non è più uno strumento al servizio degli Stati: non ha più rapporti con la politica e non riceve ordini dalla politica. Da chi, allora, riceve ordini? Si colloca al di fuori del sistema, al di fuori della legge, con la libertà di agire senza vincoli. Questa è la realtà che abbiamo di fronte.
Allora, la domanda che rivolgo ai cittadini e, per loro tramite, ai rappresentanti politici, è rivolta a tutti i partiti, perché tutti sembrano essersi piegati a questa posizione assurda. Ma se da trent’anni continuiamo a tagliare la spesa pubblica e aumentare le tasse, e se da trent’anni vediamo che questa politica non funziona — non riesce a ridurre il rapporto debito/PIL e deficit/PIL come promesso, ma si basa su logiche ormai illogiche e anacronistiche — perché non ammettiamo che il sistema è fallace? Soprattutto, ci viene detto che abbiamo un debito enorme.
Ora, mi trovo a Roma, circondato da basiliche e opere d’arte di inestimabile valore. Come è possibile guardare solo un lato del bilancio, ignorando tutto il resto? Questo atteggiamento è come essere strabici: si sceglie deliberatamente di vedere solo ciò che fa comodo. A questo punto, la mia domanda è: perché non cambiamo rotta? Perché non dichiariamo apertamente che siamo stanchi di questa Unione Europea e di questa situazione che ci opprime? Ci troviamo in un contesto in cui le famiglie vengono distrutte, le tasse aumentano, la spesa pubblica viene tagliata, gli ospedali vengono chiusi, e i fondi vengono destinati a iniziative discutibili.
Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi