Contri commenta la nomina di Frajese in comm. Covid ▷ “Ora la maschera dell’omertà deve cadere”

Il dottor Giovanni Frajese, endocrinologo e docente universitario, è stato nominato consulente della Lega nella Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia. La nomina è stata annunciata dal senatore leghista Claudio Borghi, che ha sottolineato l’intento di approfondire temi come gli effetti avversi dei vaccini e la loro sicurezza a lungo termine. Frajese, già sospeso e successivamente reintegrato dall’Ordine dei Medici durante l’emergenza sanitaria, ha accolto la nomina a titolo gratuito.

La decisione ha scatenato un acceso dibattito politico e mediatico. Da una parte, esponenti della Lega e il presidente della Commissione Covid, Marco Lisei, hanno difeso la nomina sottolineando l’importanza di includere diverse prospettive per ricostruire i fatti in modo obiettivo. Dall’altra, critiche sono arrivate da media e politica, come per l’Huffington Post: “Covid, per la Lega un no vax in commissione, imbarazzo in maggioranza”. O il PD: “Siamo alla stregoneria”.

Alberto Contri ha commentato ai microfoni di Un Giorno Speciale la nomina del dott. Frajese e le conseguenti turbolenze mediatiche: “Innanzitutto io ho sempre considerato Vanni Frajese, fin da quando l’ho conosciuto, anche uno “sciamano”. Lo intendo però in senso positivo: al di là delle sue competenze mediche, possiede un intuito umano, morale, etico e spirituale non comune. Questo lo rende un medico davvero a tutto tondo. Poco fa l’ho difeso su X, perché qualcuno ha scritto: “Come si può accettare un medico sospeso?”. Ho risposto: “No, guardate che il professor Frajese insegna ed esercita normalmente. Sospeso dove? Attenzione a quello che dite, potrebbe scattare una querela”. Ho aggiunto anche che so che tu non quereleresti nessuno, perché non è nel tuo stile.

Volevo invece fare una riflessione importante sulla Commissione, che molti pensavano sarebbe stata una sorta di “Norimberga”. In realtà non lo è, perché le sono stati tolti poteri significativi. L’unico valore che conserva è che, almeno nelle aule del Senato, si possono dire certe cose pubblicamente. Tuttavia, c’è un problema: la stampa, soprattutto quella generalista, non riporta quasi nulla di ciò che accade, tranne un solo giornale. Per esempio, ieri ho scritto a Borghi, nella sua veste di senatore e, se non erro, membro della Commissione di Vigilanza, per chiedere perché non proponga di trasmettere le riunioni della Commissione Covid su GR Parlamento. Si mandano in onda contenuti molto meno rilevanti e seguiti, come riunioni e convegni che interessano pochissime persone. Sarebbe utile trasmettere quelle della Commissione Covid. Dobbiamo lottare affinché quest’omertà diffusa finisca“.