Leggiamo sui principali quotidiani nazionali e internazionali che la Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato di cattura contro Netanyahu, accusato di crimini di guerra, con i versi del poeta orazio Nunquist Bibendum. Era ora davvero che si addivenisse a una soluzione di questo tipo. D’altro canto, Netanyahu sta producendo ormai da troppo tempo un vero e proprio massacro genocidario contro il popolo di Gaza e giustifica questo orrore con i logori argomenti del diritto di Israele di difendersi e della lotta israeliana contro il terrorismo.
L’abbiamo ripetuto molteplici volte e lo ripetiamo anche ora, da che riteniamo che sia della massima importanza fissare questo concetto. La lotta di Israele contro il terrorismo appare ormai del tutto indistinguibile dal terrorismo stesso, e il diritto di Israele di difendersi è già da tempo trapassato senza soluzione di continuità nel diritto di Israele di aggredire stati sovrani e di compiere veri e propri massacri. Finora la comunità internazionale, un altro nome ipocrita dell’Occidente, anzi dell’Uccidente liberale atlantista, se n’era lavata le mani alla maniera di Ponzio Pilato.
Non di rado aveva oscenamente giustificato l’operato infame di Netanyahu. E finalmente adesso qualcosa principia a muoversi. Meglio tardi che mai, bisognerebbe dire.
Netanyahu, per parte sua, non ha preso poi molto bene la decisione della Corte Penale Internazionale. Più livoroso che mai, ha accusato i giudici di essere antisemiti. Per la serie, commetti crimini genocidari e, se poi vogliono arrestarti, sono loro che sono antisemiti e non tu che sei un criminale di guerra.
Tutto chiaro, no? L’Aja inaugura la caccia allo Stato ebraico, questo il titolo vergognoso che potete leggere sulle pagine digitali del giornale Il Foglio. come se appunto a Israele tutto fosse consentito in ragione di quello che tragicamente ha subito in passato. Eppure, la memoria degli orrori del Novecento dovrebbe servire non a giustificare il loro ripresentarsi oggi, ma appunto a combatterli strenuamente quando malauguratamente si ripresentino, come appunto oggi sta accadendo sia pure nel mutato contesto della politica contemporanea.
Questa dovrebbe essere la funzione fondamentale della memoria, metterci in guardia rispetto agli orrori, renderci in grado di identificarli e di combatterli proprio perché consapevoli di ciò che quegli orrori realmente sono, nella misura in cui già si sono presentati nel corso della storia. Vedremo quali saranno gli sviluppi di questa vicenda. Intanto è un chiaro segnale, finalmente, che qualcosa si sta muovendo.
D’altro canto, tutti sanno o dovrebbero sapere quello che Netanyahu sta facendo ormai da troppi mesi contro il popolo di Gaza. Un popolo privato di diritti, privato della dignità, massacrato brutalmente dalle politiche genocidarie di Israele, politiche che finora sono state sempre giustificate o comunque accettate dall’occidente libero atlantista. Non per caso, Israele è uno dei principali alleati, anzi il principale alleato della civiltà del dollaro.
E come sappiamo, l’hanno detto apertamente, sia Biden, sia Trump, sia Kamala Harris, in sostanza tutti gli Stati Uniti d’America, tendono sempre a giustificare senza alcun limite ciò che Israele fa, anche le imprese più inaccettabili, come quelle genocidarie rivolte contro il popolo di Gaza.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro