“Perché vogliono farvi mangiare insetti? La risposta è nel libro di un nobile inglese dell’800”

La globalizzazione passa pure per il cibo.
Ed è così che il revisionismo si abbatte anche su ciò che abbiamo sempre mangiato.
Per il Nutriscore ideato in Francia, un sistema di classificazione indicante la qualità del prodotto alimentare, l’olio extravergine di oliva è un “B” quasi verde, dopo essere però passato prima dalla gialla “C”, meno buona. Così decise un algoritmo coadiuvato da un pool di esperti di un comitato scientifico. Insieme a questa revisione generale, ecco che spunta un nuovo mercato alimentare: la carne sintetica e gli insetti, sempre più consigliati e indicati come salutari e proteici. Cosa non torna?
Ne parliamo con Diego Fusaro in diretta.

La FAO – Food and Agriculture Organization, ndr – ha parlato di un aumento notevole della fame nel mondo, con buona pace di chi si ostina a pensare che globalizzazione faccia rima con progresso e de-emancipazione, mentre invece nella metropoli tecnomorfa occidentale il cibo che manca nelle classi popolari si manifesta nei corpi obesi come junk food, cibo spazzatura, ipercalorico e a basso costo. L’obesità diventa oggi un marchio globale del rapporto di forza capitalistico. Nel libro ‘La dittatura del sapore‘ parlo di una ‘globesità’, cioè di una insostenibile pesantezza dell’essere che diventa globale.

Engels nel suo lavoro sulla condizione della classe lavoratrice inglese notava che le classi lavoratrici avevano poco cibo e di pessima qualità. Cito anche un nobile inglese dell’ottocento Vincent Holt che aveva trovato la soluzione per sfamare le classi lavoratrici. Diceva Holt: perché non mangiare insetti? Si intitolava così il suo testo. E lui diceva: questo negletto cibo potrebbe servire per alimentare le classi più deboli. E io credo che qua siamo giunti al nostro presente“.