Svilar 6
Mette malinconia, il suo impegno; fa tenerezza la sua solitaria qualità.
Mancini 6,5
Il merito del gol in rischioso decollo e di non aver fatto disastri evidenti come altri.
Cristante 5,5
Supervisione da centrale caratterizzata da troppi spifferi, considerando che di fronte non c’erano Romario e Bebeto.
Angelino 5,5
Non gli difetta l’impegno, ma va in scadenza l’efficacia, nel corso della partita. In alcuni confronti somma l’impotenza individuale alla carenza di idee collettiva,
Celik 4,5
Ha il gol di testa di un piccoletto come Mac Allister sul groppone, con postura assurda. Poi, fa altri mezzi disastri quando manca un po’ di anticipi.
Koné 6 –
Un paio di percussioni in solitaria e una supervisione muscolare contro un’avversaria del genere, non bastano a fare una colorita sufficienza.
Le Fée 5
Inizio convincente, finale evanescente, prima di essere sostituito.
El Shaarawy 5
Meta! Palla quasi fuori dallo stadio. Poi?
Baldanzi 6,5
Orgoglio e dignità, vivace finché ha benzina. In questo periodo devono giocare sempre quelli come lui, quantomeno per la dignità delle prestazioni. Meriterebbe il gol.
Pellegrini 6+
Assist e un secondo tempo in crescendo, con qualche bel pallone recuperato e poi lavorato sulla trequarti. Poco? Sì, ma qualcosa in più rispetto a Verona.
Shomurodov 5 –
Ho scritto – t’amo – sulla sabbia.
Pisilli 6+
Fosse entrato al 45’, la Roma avrebbe vinto. Persino questa Roma.
Dovbyk 5,5
Un sinistruccio in mezzo a tanti tamponamenti.
Zalewski 5,5
Qualcosa di buono, qualcosa di sbagliato, in un quarto d’ora.
Soulé 5
Cerbiattino, smarrito in un bosco di rinvii e parastinchi.
Juric 5
L’aspetto peggiore è che non abbiamo bisogno di parlare di Hummels (che probabilmente se non gioca è perché dà ancora meno affidamento di altri) per bocciare il suo operato: la Roma è spesso seconda sul pallone, anche quando deve infrangere la manovra altrui. Figurarsi con che qualità può costruire la propria. Però non si è messo sotto contratto da solo.
Paolo Marcacci