Sono ore caldissime per il conflitto tra Russia e Ucraina. Il presidente americano Joe Biden ha autorizzato l’Ucraina a utilizzare i missili a lungo raggio Atacms per colpire obiettivi all’interno della Russia, tra cui basi nella regione di Kursk. Questa decisione segna una svolta significativa nella strategia americana ed è vista come una risposta al coinvolgimento crescente di truppe nordcoreane a sostegno delle forze russe. La NATO ha avvertito che questa collaborazione militare tra Mosca e Pyongyang potrebbe intensificare la minaccia globale, mentre le forze ucraine proseguono con attacchi mirati, tra cui l’eliminazione di un alto ufficiale russo in Crimea.
Sul fronte diplomatico, la premier italiana Giorgia Meloni ha promosso una dichiarazione del G7 che sottolinea l’importanza del sostegno a Kiev, definendo Vladimir Putin “l’unico ostacolo alla pace”. Parallelamente, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha riferito di una conversazione durata oltre 2 ore con Putin, sottolineando che non ci sono segnali di apertura a un cessate il fuoco. Tuttavia, Zelensky insiste su una soluzione diplomatica che garantisca la sicurezza e l’integrità dell’Ucraina. Intanto, a livello europeo e internazionale, cresce il dibattito sull’impatto del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca sulla politica estera americana.
Dal punto di vista militare, il conflitto rimane intenso. Mosca ha intensificato i suoi attacchi aerei, colpendo diverse città ucraine, mentre Kiev si difende e continua a lanciare offensive strategiche. Solo nelle ultime 48 ore, Mosca ha impiegato oltre 120 missili e 90 droni causando 15 morti e gravi danni alle infrastrutture energetiche. Il clima politico e militare appare sempre più teso, con i paesi della NATO che riaffermano il loro impegno nel sostenere l’Ucraina, ma con crescenti pressioni interne ed esterne per trovare una soluzione a lungo termine.