Il passo falso dell’Europa su Russia e Ucraina che costerà caro all’economia italiana

Nei giorni scorsi è uscito sul Fatto Quotidiano un documentato articolo nel quale si mostra come l’Europa sia del tutto impreparata in caso di guerra. D’altro canto l‘Europa figura ad oggi come una semplice base militare statunitense, priva com’è di sovranità militare oltre che politica ed economica.

Ed è anche per questo, oltre che per la sua missione storica perfettamente evocata da Edmund Husserl, che l’Europa avrebbe dovuto da subito svolgere la parte di Defensor Pacis, propugnando le ragioni del dialogo e della diplomazia nella controversa vicenda bellica che vede contrapposte la Russia e l’Ucraina. E invece, come sappiamo, l’Europa si è da subito schierata in maniera stolta e irriflessa dalla parte di Washington e del suo imperialismo efferato. Dunque, dalla parte della guerra che la NATO e l’Occidente, anzi l’Uccidente liberale atlantista, stanno conducendo in maniera cruenta contro la Russia di Putin per il tramite dell’Ucraina del guitto Zelensky, attore NATO con la N maiuscola, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood.

Nel contesto letteralmente esplosivo del nuovo conflitto mondiale che vede contrapposto l’Uccidente agli stati disallineati e non genuflessi alla monarchia neoleviatanica del dollaro, l’Europa svolge la manzoniana parte del vaso di terracotta in mezzo a vasi di ferro. Vaso di terracotta che, in quanto tale, è strutturalmente fragile ed esposto a ogni genere di rischio, risultando ipso facto, sotto ogni profilo, sacrificabile da parte di Washington sull’altare del proprio imperialismo efferato. Come se non bastasse, sempre il Fatto Quotidiano spiega che la spesa militare italiana è ultimamente schizzata alle stelle e che nel 2025 ormai prossimo raggiungerà vertici mai raggiunti in precedenza.

Insomma, la situazione sembra tragica da qualsivoglia prospettiva noi la guardiamo e la si può facilmente comprendere se si pensa all’opera di Bruegel il Vecchio, ‘La parabola dei ciechi’, opera che splendidamente mostra una colonna di ciechi che, seguendo in maniera irriflessa un altro cieco, precipita nell’abisso. Non vi è a nostro giudizio immagine che più di questa descriva in maniera puntuale e aderente il declino e il nichilismo dell’odierno occidente, anzi uccidente.

Sotto questo riguardo, la profezia di Oswald Spengler circa il tramonto dell’Occidente, più che essere una profezia, oggi risulta una puntuale e aderente descrizione della realtà. L’Occidente non sta tramontando e non tramonterà. L’Occidente è già tramontato.

Del resto, una cultura dedita ormai alla violenza dell’imperialismo, ma allo stesso tempo dedita alla cancellazione di sé e della propria storia, e ancora votata alla distruzione di ogni limite e di ogni confine, non più in grado di distinguere tra il maschio e la femmina, è evidentemente una cultura autofagica, una cultura che divora se stessa per precipitare nel baratro del nichilismo. Ecco, la profezia di Nietzsche sul nichilismo si è perfettamente realizzata. Dio è morto e con Dio è morto anche l’uomo e con l’uomo stesso è morto anche l’Occidente.

RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro