Joe Biden “grazia” il figlio Hunter Biden.
In realtà, come dice Bonifacio Castellane in diretta il concetto più corretto è quello di “perdono presidenziale”: un diritto che il presidente degli States concede a qualcuno, prevedendo per lui o lei l’immunità. “Se qualcuno collabora – spiega l’editorialista de La Verità – può ottenere l’immunità e se il Presidente ritiene che qualcuno debba essere scarcerato o gli si debbano cancellare le condanne o addirittura gli si debbano bloccare i procedimenti in corso, può farlo”. La storia del figlio di Biden è lunga. Svariate le accuse che passano da affari in Ucraina, possesso illegale di arma da fuoco, evasione fiscale, fino a scandali che sono finiti sulla bocca di tutto il Paese e del mondo.
Hunter Biden rischiava fino a 25 anni di carcere, fin quando il papà non ha deciso di concedergli il perdono, nonostante avesse dapprima assicurato che avrebbe desistito per non sorpassare la giustizia. Chi perde in tutta questa storia? Secondo Boni Castellane, i fact checkers.
“Per quattro anni, abbiamo assistito prima di tutto a una campagna elettorale nel 2020, nella quale tutti i media, Facebook, allora Twitter, tutte le principali testate giornalistiche, si rifiutarono di rilanciare i contenuti del computer di Hunter Biden, cosa che in qualsiasi altra campagna elettorale avrebbe condizionato definitivamente l’esito del voto. Invece con un’azione di ‘debunking preventivo’, i contenuti di quel computer, che erano già a disposizione dei media perché il New York Post li aveva già rilanciati, furono ritenuti inaffidabili perché ‘manipolati dai russi’. Quindi i debunker passarono 4 anni a spiegarci che i contenuti di quel computer non erano veri, erano invenzioni mandate in giro dai famosi hacker russi. Dopodiché ci hanno spiegato che in realtà tutto quello che lui faceva era completamente lecito, che i suoi rapporti con le aziende ucraine non coinvolgevano il suo padre”.
Molti dubbi, ma per Castellane alcune certezze ci sono: “La prima certezza è che tutti coloro che hanno giurato e spergiurato che non avrebbe mai esercitato il perdono presidenziale, Biden nei confronti di suo figlio, mentivano. La seconda certezza è che non è vero che le accuse nei confronti di Hunter Biden fossero infondate, come i fact checker hanno voluto spiegare per quattro anni”.
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