“Le decisioni che possono essere state influenzate dalla Fondazione GIMBE sono conseguenti alla nostra capacità di divulgazione pubblica ma non sono state mai direttamente indotte”. Così risponde Nino Cartabellotta, presidente della fondazione GIMBE, al senatore Claudio Borghi in Commissione Covid. In analisi alla Commissione c’è il Covid con tutte le sue gestioni: il procedimento è in ordine cronologico. A oggi le audizioni riguardano la prima ondata del virus, sotto l’esecutivo del Governo Conte II. La domanda iniziale di Borghi parte così: “Si vantava pubblicamente di essere stato un influente consigliere su in termini di lockdown e così via, in particolar modo diceva di aver convinto il presidente Fontana in Lombardia a dichiarare zona arancione rafforzata: mi può dire più o meno cos’erano i suoi rapporti personali e che tipo di influenza ritiene di aver avuto lei nelle decisioni di quel periodo?”
“Col presidente Fontana – risponde il presidente di GIMBE – non ho avuto mai nessun tipo di contatto personale, ero in contatto con dei suoi collaboratori ai quali trasmettevo, anzi spesso erano loro a chiedermi, quelli che erano gli sviluppi e le previsioni che noi facevamo all’interno delle nostre valutazioni e delle nostre analisi”.
“Ah quindi quando lei diceva di aver convinto Fontana, stava millantando?”.
“Non si convince con le parole – dice Cartabellotta – ma con i dati e con i fatti. Se lui si è autoconvinto in determinati aspetti…non c’è nessuna millantazione. Sicuramente non è un termine che mi aspettavo di trovare in un’audizione parlamentare”.
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