Due gatti per mezza Juve ▷ Lo Scatto

È una di quelle serate in cui si capisce abbastanza presto che sul piano dei contenuti la classifica sarà meglio ignorarla, perché il Venezia sale di giri proprio dopo il gol di Gatti e la Juventus sembra avere un motore che comincia a battere in testa proprio quando i bianconeri dovrebbero forzare i tempi per quello che sarebbe un rassicurante raddoppio.

Il Venezia prende fiducia nell’esibizione della sua riconoscibile identità, creando una serie di occasioni molto più costruite a livello di manovra rispetto a quella che Ellertsson, su invito di Zampano , tramuta nel meritato 1 – 1.

Stillicidio di mugugni del pubblico, con oceanico controcanto sui social, per gli uomini di Motta, che più spiega in conferenza e meno si rende comprensibile per come disegna la manovra della squadra.

Mentre Vlahovic sembra colto dall’istinto di lanciarsi da sé, per l’agonismo che ci mette, il Venezia acquisisce coscienza delle falle della costruzione avversaria che in questa occasione, ed è un inedito, si traducono nel vantaggio dei lagunari, con un anticipo autolesionista di Gatti, il quale fa…doppietta, perché è lui a battere Di Gregorio su “invito” di Nicolussi Caviglia.

Vagiti finali di Douglas Luiz, tra i quali una bella girata a lato, ma è una Juventus episodica, che si affida alle sortite individuali e che butta palla in mezzo purchessia.

Alla fine, va a bilancio una questione sulla quale a questo punto la dirigenza bianconera deve riflettere, non per decisioni drastiche ma per capire cosa ancora manca: Di Francesco ha dato scacco matto a Motta, con una cura dei particolari e un’intensità che ha mandato spesso fuori giri la mediana dei padroni di casa.

Alla fine, anzi alla fin fine, arriva il rigore sul quale ognuno maturerà la propria opinione, ma il due a due non placa gli animi, casomai aumenta gli imbarazzi.

Paolo Marcacci