La Juve batte il City: Vlahovic e McKennie ne fanno 2 a Guardiola

La vittoria di Nottingham non smorza l’allarme da tempo urlante a Manchester, sponda blu.
Anzi continua contro un’altra squadra in crisi: la Juventus, che però stasera ci mette più voglia e più cuore.

Il primo tempo è un alternarsi di possesso palla, leggermente più pericoloso quello bianconero. Rischia di dover dare forfait dopo 10 minuti il giocatore più pericoloso in campo, Coincecao. L’allarme rientra e allora la fascia destra è salva. Il portoghese fa il suo solito: dribbling e controllo palla garantito. I ragazzi di Thiago Motta non brillano a causa di errori tecnici che non consentono molto spesso di andare all’attacco. Ma è da segnalare un guizzo di Yildiz appena fuori dall’area. Tiro potente, di destro, media altezza a scendere sul secondo palo, ma va fuori di pochissimo. Haaland smorza un rumoroso silenzio di gioco con l’unica giocata della partita. Tenta lo scavetto solo davanti a Di Gregorio, che fa il miracolo.

Gli undici di Motta rientrano bene nel secondo tempo.
Stessa verve di prima, ma non senza altri errori individuali. Lo scatto per trovare il gol però arriva: bianconeri in contropiede, cross per Gatti che da attaccante puro si immola in una semi-rovesciata, respinta. La palla torna a Yildiz, che pennella il cross per Vlahovic. Vincente il colpo di teste, ribattuto non abbastanza dal portiere: la Goal Line Technology dice che è dentro.
La Vecchia Signora si ritira dopo il vantaggio, lasciando il gioco al City di Guardiola, troppo poco incisivo e pericoloso.
E la Juve ne approfitta con un altro contropiede, guidato dal subentrato McKennie. Azione tutta made in USA: Weston verso Weah, che serve a sua volta il connazionale. Il gol di McKennie ricalca perfettamente quello del famoso 3-0 al Barcellona di qualche anno fa. Semi-rovesciata e gol. Finisce così una serata magica, che può far molto bene all’umore della squadra.