Mancherebbero un paio di punti per la certezza matematica della qualificazione, ma il primato del girone unico di Europa League rimane nelle mani della Lazio. Più di qualcuno non ci avrebbe scommesso a inizio stagione, Marco Baroni, invece, ha risposto con i fatti, sul campo. La sua è una Lazio che vola sulle ali dell’entusiasmo, ma sa essere pragmatica al momento giusto. Le seconde linee si dimostrano, dopo la vittoria contro l’Ajax, all’altezza delle prime e il tecnico toscano può sorridere.
Ai microfoni di Radio Radio Mattino Sport e News, Tony Damascelli ha raccontato i motivi alla base dello straordinario lavoro di baroni sulla panchina della Lazio: “Ci sono delle congiunture nella vita: anche Maurizio Sarri non è arrivato a certi livelli a vent’anni.
Alcuni allenatori fanno una lunga gavetta. Magari non hanno un buon procuratore o qualcuno che li inserisca nei circuiti giusti, oppure vengono evitati. Al contrario, ci sono tecnici che trovano sempre un posto di lavoro, quasi automaticamente.
Marco Baroni è uno che ho conosciuto qui a Lecce. Ha lavorato benissimo, ma, per così dire, ha un carattere “ordinario”. Questa normalità non andava più di moda a Lecce: era arrivato il momento di sostituirlo. Così è andato a Verona dove, secondo me, ha fatto cose ancora più importanti rispetto a quelle che sta facendo a Roma. A Verona, infatti, si trovava in una squadra data per spacciata, eppure ha saputo fare la differenza.
La sua forza, a mio parere, sta proprio nella normalità. Baroni conosce il calcio, lo vive, non ha bisogno di agiografie. Non so se legga la Bibbia, ma sicuramente è un uomo di campo, non solo di lavagna. Eppure, sa bene anche cosa significhi lavorare sulla lavagna tattica.
La Lazio, ieri sera, mi ha colpito proprio per la sua assoluta normalità. Una normalità che traspare anche dai giocatori. Dall’altra parte c’era una squadra che giocava bene, anche tecnicamente, ma era troppo leziosa, “guardioliana” direi. La Lazio, invece, si è dimostrata pratica, ugualmente dotata tecnicamente, ma con un approccio più concreto“.