Intervenuto sul palco di Atreju, il direttore de La Verità Maurizio Belpietro ha puntato il dito contro i critici dell’ultima sanatoria del governo. Quella che cancella le multe stabilite dal governo Draghi per i non vaccinati e che ha sollevato molte critiche dai virologi più noti in periodo pandemico. La critica dei camici bianchi però nasconde delle contraddizioni palesi di cui Belpietro ha parlato così:
“Per aver messo in dubbio che le alluvioni in Emilia-Romagna siano determinate dal cambiamento climatico, ritenendo che invece siano determinate dalla mancata manutenzione fatta dalla regione Emilia-Romagna, sono stato accusato di essere negazionista del clima.
Questo è l’unico modo con cui cercano di tappare la bocca. Io non sono un negazionista. Non sono un novax, sono semplicemente un giornalista e faccio il mio mestiere. E il mio mestiere è verificare le notizie, il mio mestiere è non fermarmi alla prima risposta che viene fornita, ma cercare di capire.
Allora, quando per esempio ci siamo occupati dei piani dell’allora commissario straordinario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri, noi che siamo un giornale piccolo, anche se facciamo tanto rumore, siamo andati a vedere, per esempio, i famosi banchi a rotelle.
Come li producevano quei banchi a rotelle che avrebbero dovuto essere la soluzione per evitare il contagio nelle aule studentesche?
Quando uno dei miei giornalisti è andato a vedere, ha scoperto che in quella società che avrebbe dovuto produrre questi banchi nell’arco di un mese per arrivare puntuali all’apertura delle scuole, a settembre, lavorava una sola persona. Una sola persona, e in quel momento non c’era neanche l’ombra di un banco a rotelle.
Forse questo ci ha salvati, perché così ne abbiamo acquistati di meno, anche se molti li abbiamo acquistati e poi li abbiamo buttati. Vedete, quello era l’inizio di come si stavano sprecando i soldi pubblici sulla pelle degli italiani, sulla pelle delle persone che si stavano ammalando e che non venivano curate semplicemente perché qualcuno aveva fatto dei tagli alla Salute.
Oggi si indignano tanto, parlano delle liste negli ospedali, le liste d’attesa. Ci sono sempre state, vi informo. E se c’è una speculazione ai danni degli italiani è quella fatta da alcuni governatori, i quali non si sono mai rimboccati le maniche e non hanno mai deciso di far funzionare gli ospedali.
E se c’è un turismo sanitario, brutta parola per definire le persone che, malate, devono andare fuori Regione a cercare di curarsi, è colpa della politica, non è colpa di qualcun altro. Quindi quando noi ci siamo posti il problema, siamo andati a verificare. E quando abbiamo cominciato a capire che il Green Pass non era altro che una tessera annonaria imposta da un regime che voleva impedire delle libertà costituzionali come poter prendere dei mezzi pubblici, poter andare al lavoro, poter recarsi in esercizi pubblici era una tessera annonaria di un regime, ci siamo indignati e abbiamo cominciato a guardarci intorno per capire che quel Green Pass non serviva, come ci era stato detto dall’allora Presidente del Consiglio, a evitare di contagiarsi e di contagiare. Perché anche chi era vaccinato si contagiava e contribuiva a contagiarsi.
Ve lo ricorderete tutti, credo, il caso di un professore che vedevamo spesso in televisione, il professor Galli, il quale a Natale, dopo aver detto che faceva le feste con San tampone, si è ammalato insieme a tutti gli altri. Ma ovviamente non ce l’hanno raccontato, l’abbiamo dovuto raccontare noi su La Verità, perché altrimenti nel silenzio totale non si sarebbe neppure saputo che il più grande testimonial del sistema delle vaccinazioni obbligatorie si era ammalato esattamente come tutti gli italiani. Si era fatto contagiare ed aveva contagiato a sua volta.
L’inchiesta su quel gruppo che ottenne l’affidamento per un miliardo e rotti, quello di Benotti, fummo i soli a raccontarla. Erano stati affidati dei soldi a un signore che prima faceva il giornalista e insieme a degli improbabili soci aveva promesso di portare le mascherine.
Mascherine, per inciso, di cui ricordo che all’inizio della pandemia il Ministro della Salute disse che non erano necessarie, e criticò chi si era messo la mascherina in Parlamento o in conferenza stampa come l’allora Presidente della Lombardia Attilio Fontana. No, tanto per ricordare le cose come sono andate.
Oggi siamo di fronte invece a un tentativo di ribaltare la realtà e ancora adesso si perseguono le persone che hanno deciso di non vaccinarsi, che hanno pagato perché non si erano vaccinati, perché sono stati penalizzati, privati del diritto di prendere i mezzi pubblici, di lavorare e anche di entrare in un esercizio pubblico.
Li si vorrebbe multare, e si dice che è uno scandalo aver fatto una sanatoria per cancellare quelle multe. Bene, non è uno scandalo invece concedere l’amnistia a dei truffatori, a degli spacciatori, a dei ladri e a dei delinquenti. Quello si può fare.
Le stesse persone che oggi criticano una sanatoria che cancella delle multe ingiuste e ingiustificate, non alzano la voce per dire che a Milano ci sono 150 abusi edilizi e si sta facendo un provvedimento legislativo per sanare questa vicenda e regalare ai costruttori 15 milioni di euro, soldi dei contribuenti che non vengono dati al Comune. Il quale Comune, gestito ovviamente da un sindaco di sinistra, domani poi chiederà a tutti quanti i milanesi di pagare più tasse. Questo è il sistema e l’equilibrio di una certa sinistra”.