Scholz perde la fiducia al Bundestag: la Germania va verso le elezioni anticipate

La crisi politica in Germania si è intensificata oggi, con il voto di sfiducia del Bundestag che ha destituito il cancelliere Olaf Scholz. La rottura della coalizione “semaforo” (SPD, Verdi e FDP) aveva già preannunciato difficoltà insormontabili: i liberali si erano ritirati a causa di contrasti sulla politica fiscale e sull’immigrazione. Scholz, leader del Partito Socialdemocratico (SPD), non è riuscito a mantenere la maggioranza in Parlamento, portando il paese a una nuova fase di incertezza politica, in un contesto economico già delicato e con l’ombra della guerra in Ucraina.

L’opposizione, guidata da Friedrich Merz della CDU, ha criticato aspramente la gestione di Scholz, definendolo incapace di garantire stabilità e competitività economica al paese. La coalizione governativa è stata accusata di essere troppo litigiosa e poco efficace, con Merz che ha promesso un cambio di direzione per affrontare questioni critiche come il controllo dell’immigrazione e il rilancio economico. Nel frattempo, Scholz ha difeso le sue politiche di sostegno all’Ucraina e di spesa sociale, affermando che la Germania non avrebbe sacrificato il benessere interno

Con la caduta del governo, il presidente Frank-Walter Steinmeier potrebbe sciogliere il Bundestag, aprendo la strada a elezioni anticipate, previste per febbraio. Tuttavia, il futuro politico rimane incerto: un governo di minoranza appare improbabile, e la possibilità di un’alleanza tra SPD e CDU sembra ancora complicata. Intanto, la terza economia mondiale affronta sfide significative, tra cui una stagnazione economica e il rischio di isolamento internazionale in un momento critico per la geopolitica globale