Forse nessuna come quella dei tassisti è una categoria mediaticamente così nel mirino.
Prova ne è il fatto che i tassisti sono spesso oggetto di critiche riguardo l’evasione fiscale, ma i dati recenti mostrano che altre categorie professionali presentano tassi di inaffidabilità fiscale molto più elevati.
Secondo un’analisi del Sole 24 Ore basata sui dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, le categorie con la più alta percentuale di dichiarazioni fiscali inaffidabili sono:
1. Lavanderie: 78,5% di inaffidabilità
2. Noleggio auto: 77,9%
3. Gestione impianti sportivi: 76,3%
4. Ristoranti: 72,8%
5. Pelliccerie: 72,5%
Il tutto in una nazione con gli stipendi al palo, ma al tempo stesso tra le più tassate in Europa.
Eppure i tassisti non compaiono tra le categorie più a rischio evasione. Tra le professioni più affidabili fiscalmente risultano essere:
1. Farmacie: 25% di inaffidabilità
2. Studi medici: 25,9%
3. Attori: 39,7%
4. Notai: 40,8%
5. Paramedici: 42%
Ma, evasione a parte, quello che non si considera nelle intemerate televisive – che raramente si scagliano con la stessa vis contro le avvantaggiatissime multinazionali – è anche la durezza di un lavoro finito nell’occhio del ciclone per motivi non meglio precisati.
“Ecco come sono le nostre giornate”: ce lo ha raccontato, in una chiamata esasperata, questo tassista della Capitale.
Ascoltatela nel VIDEO.
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