Si è parlato molto negli ultimi giorni di un caso che ha fatto scandalo sul web.
Tutto parte proprio dai social: trapela online una lettera destinata a un paziente cardiopatico da parte dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI), a Trieste. “Lei è stato registrato in lista d’attesa elettiva con diagnosi di Cardiopatia valvolare con insufficienza aortica severa. Non è stato poi operato per rifiuto di sottoporsi a vaccinazioni. Le saremmo grati se ci restituisse la presente lettera firmandola in calce per essere cancellato dalla lista d’attesa. La informiamo che, in caso di mancata risposta, procederemo comunque alla Sua cancellazione dalla lista. Qualora Lei lo desiderasse, saremo lieti di rivalutare la Sua situazione in futuro“.
Il caso ha catturato molte attenzioni sul web, arrivando fino alla prima pagina de La Verità, che ha spiegato dettagliatamente la vicenda.
I vaccini menzionati sono: la vaccinazione anti-Covid, la vaccinazione anti-influenzale e la vaccinazione contro l’herpes zoster.
L’ospedale, in seguito all’articolo de La Verità, ha poi risposto raccontando la sua versione, sostenendo che l’operazione del paziente sia stata annullata a seguito di un rifiuto all’intervento dello stesso, ammettendo però: “Nella lettera inviata al paziente, in effetti si fa menzione al solo aspetto del rifiuto alle vaccinazioni raccomandate e non al rifiuto a sottoporsi anche alla procedura come invece espresso verbalmente in sede di convocazione telefonica per intervento“.
La giornalista Raffaella Regoli ha commentato il caso su X.
“Si è smarrita non solo la pietas ma anche il più elementare diritto alla salute, il più elementare diritto costituzionale. Mi appello al ministro Schillaci perché intervenga subito a sanare una situazione che è vergognosa“.