Juventus, al pareggio non c’è mai fine ▷ Lo Scatto

Ancora prima che dei tre punti, la Juventus contro l’Atalanta era a caccia di quella dose di autostima che le stava mancando. Il sì di Kolo Muani, la cui notizia si diffonde nel corso del primo tempo, sembra il viatico ideale per stare dentro la partita del “Gewiss Stadium” nel modo più efficace possibile.

Gara intensa e rocambolesca per i batti e ribatti nelle dei aree, a più riprese, con i bianconeri pronti a ripartire con un’essenziale verticalità e con l’Atalanta che nel groviglio di intensità della propria insistenza non trova il colpo risolutore, quello che invece al minuto 54 la Juventus infligge a Carnesecchi, con Kalulu imbeccato da McKennie sul lato sinistro dell’area e la retroguardia bergamasca colpita a freddo.

Ci vuole tutta la pazienza che predica Gasperini ai suoi, affinché la Dea avvolga la metà campo avversaria e trovi il pareggio con un colpo di testa maligno e ad alto coefficiente di rischio di Retegui, al minuto 77.

Da quel momento in poi, la gara si fa più intensa, invece di assestarsi sulla scia dell’equilibrio ripristinato nel risultato. Ruggeri e compagni premono, la Juventus chiude i varchi e cerca di individuare il momento propizio per scavalcare le linee.

L’Atalanta sembra avere più gamba nel finale, infatti invade il territorio nemico e sente il profumo della rimonta, peccato che Zaniolo sprechi l’occasione più propizia poco dopo essere entrato. Quel tipo di conto lo pareggia Yildiz, sbagliando pochi minuti dopo.

Cabinato in alto, sopra la tribuna stampa, lo squalificato Motta scruta gli orizzonti oltre la foschia dell’ennesimo pareggio.

Gasa tutto sommato piacevole, vivacizzata anche dagli errori delle due squadre sotto porta, pareggio giusto che lascia entrambe col bicchiere mezzo vuoto.

Paolo Marcacci