Per la Juventus i play-off di Champions League erano una certezza già prima del match contro il Benfica, nel quale i ragazzi di Thiago Motta non avevano molto da giocarsi, se non il prestigio tipico di ogni notte europea e la possibilità di essere testa di serie nei sorteggi di Nyon di domani. Ma certamente ci si aspettava un livello di prestazione che non si è mai visto nel corso dei novanta minuti, con l’automatica conseguenza di una sconfitta brutta che porta ancora più malumore nell’ambiente bianconero.
Sono ormai settimane che la squadra non riesce a rendere rispettando le aspettative di inizio stagione, motivate da un calciomercato più che importante. Prestazioni individuali sciatte, scarsa produzione offensiva e chiara confusione tattica. In tal senso, sono lampanti gli esempi delle posizioni in campo di Weah e Mc Kennie, così come la gestione tecnica di Dusan Vlahovic. Inoltre, non si vedono affatto segni di miglioramento sia nel gioco collettivo che nei singoli, dove anzi negli ultimi tempi si è assistito all’esatto opposto. Si veda Douglas Luiz: uno dei centrocampisti migliori della Premier League della stagione scorsa, trasformatosi in uno degli oggetti misteriosi della squadra bianconera.
Non a caso, alla luce di tutto questo, nelle ultime ore il nome principale sul banco degli imputati è quello di Thiago Motta, colpevole secondo Tony Damascelli di “essere un allenatore di categoria inferiore“.
Sulla partita di ieri: “La Juventus ha giocato male. Non è stata mai in partita, si è limitata ad alzare polvere. Motta ha riscoperto una soluzione ‘allegriana’ mettendo Weah nella posizione di terzo destro e un centrocampista, Mc Kennie, sulla fascia sinistra, per giunta dandogli la fascia di capitano… La squadra non ha mai giocato in modo lineare, coerentemente con il pensiero del suo allenatore. Nel post-partita si è presentato ancora una volta senza spiegare nulla, dimostrando di non avere idee e con la solita espressione spenta di chi ‘ha perso la moglie al supermercato e si mette a cercarla‘.
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