Così ha pontificato Giorgia Meloni nei giorni scorsi: “La Russia rappresenta per noi una minaccia“. Si tratta, a ben vedere, di un’affermazione palesemente infondata e, di più, strutturalmente demenziale.
Perché mai la Russia di Putin rappresenterebbe una minaccia per l’Europa, stante il fatto che l’Europa, fino a tempi piuttosto recenti, ha intrattenuto ottimi rapporti con la Russia?
Su che basi Giorgia Meloni fa la sua grottesca affermazione? Lo pensa veramente o svolge ancora una volta la semplice parte di megafono della voce del padrone a stelle strisce? Anche un bambino di tre anni può consultare le mappe geografiche e scoprire che dal 1989 ad oggi la Russia non si è allargata verso l’Europa ma al contrario si è rimpicciolita. E’ stata la NATO, semmai, a espandersi a Oriente, occupando gradualmente gli spazi dell’ex Unione Sovietica, accerchiando la Russia e portandola, infine, alla guerra divampata nel 2022. Guerra che coincide, de facto, con il conflitto che la civiltà dell’hamburger ha fatto scaturire contro la Russia al fine di piegarla definitivamente.
La Russia di Putin, infatti, a differenza della Russia di Gorbaciov o di Eltsin, che sembrava essere ormai destinata a diventare semplice propaggine dell’impero a stelle strisce, è una Russia che resiste, che non vuole capitolare, che rivendica con orgoglio e dignità la propria indipendenza e la propria sovranità. Se solo Giorgia Meloni avesse studiato un po’ di più e fosse meno viziata dall’ideologia imperialistica, rispetto alla quale il suo giullaresco governo risulta del tutto subalterno, ella saprebbe bene che la vera minaccia per l’Italia e per l’Europa è rappresentata non dalla Russia, ma da Washington. Contrariamente a quel che dice la narrativa ufficiale, celebrata urbi et orbi dal sistema mediatico dominante, la civiltà del dollaro non è il nostro alleato, ma è il nostro padrone.
Un padrone che tratta l’Europa tutta come una colonia al proprio servigio, facilmente sacrificabile sull’altare del proprio interesse imperialistico, e peraltro sempre minacciabile, come nei giorni scorsi ha fatto volgarmente Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo. Trump ha detto che gli europei debbono acquistare più gas e più petrolio dagli americani, pena il subire dazi durissimi.
Se Giorgia Meloni avesse studiato un po’ di più, saprebbe che in Europa non esiste nemmeno una base militare russa o cinese, e invece ve ne sono centinaia di americani. Dunque, chi è il vero pericolo? Chi è la vera minaccia per l’Europa e per l’Italia?
Ancora, se Giorgia Meloni avesse studiato un po’ di più e non si limitasse a ripetere la voce del padrone, saprebbe che quelle basi non servono a proteggere l’Europa, come vergognosamente ripete l’ordine discorsivo padronale. Le basi che occupano il territorio europeo servono per mantenere sotto scacco l’Europa, rendendola permanentemente subalterna a Washington e alla sua libido dominante.
È per via dell’imperialismo di Washington che l’Europa ha interrotto sciaguratamente i suoi rapporti con la Russia, e alla Russia ha fatto oscene sanzioni che danneggiano soprattutto l’Europa stessa, come sa bene la sventurata Germania nella condizione economica in cui versa attualmente. Non mi stanco di ribadire ad nauseam che Orwell era un dilettante rispetto alla realtà presente. Il penoso discorso di Giorgia Meloni lo rivela una volta di più.
Il livello della propaganda ha raggiunto intensità mai sperimentata in precedenza.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro