Speciale economia | È vero che gli imprenditori italiani non pagano le tasse? I dati e le balle

E’ vero che i piccoli imprenditori italiani non pagano le tasse?
In questa breve ricerca, l’esperto di strategia imprenditoriale Valerio Malvezzi ha chiesto di indagare le microimprese. Stiamo parlando dei microimprenditori, delle partite IVA, degli artigiani, dei commercianti, dei servizi, dei professionisti.

Perché questa scelta? Per due ragioni. Circa il 95% dell’economia italiana è fatto da questo. Microimprenditori che vanno dai 20.000 ai 200.000 di fatturato all’anno.

Questa è già una buona ragione statistica per avere una base di ragionamento importante. La seconda ragione è per confrontare a quanto ammonta il prelievo fiscale che grava sul libero professionista, sul piccolo imprenditore, sul microimprenditore, secondo le definizioni comunitarie, quindi commercianti, artigiani, servizi; e il lavoratore dipendente.

Il Centro Studi di Valerio Malvezzi ha raccolto 72 casi complessivi, un’indagine abbastanza significativa, fatta in poche settimane. 72 casi di vari commercialisti italiani che hanno scelto come esempi pratici alcuni imprenditori italiani nella loro storia finanziaria di quest’anno. Di questi 72, 56 sono quelli significativi: questi 56 casi omogenei sono tutti microimprenditori un po’ di tutta l’Italia, come vedrete, nei diversi settori merceologici.

Questa è la prima nota metodologica molto importante perché quando si parla di dati bisogna anche fornire la metodologia. La seconda nota metodologica importante è che ogni caso ovviamente presenta delle eccezioni. Quindi è stata fatta una omogeneizzazione volta a dare una sola risposta, l’interesse verso un solo quesito, cioè: quanto reddito rimane in tasca al piccolo e microimprenditore?

I dati considerati sono quindi stati resi omogenei, partendo dal reddito presente nel modello unico al fine poi di arrivare, per differenza, ad una risposta molto semplice: quanto rimane in tasca, in termini nominali? Ma ci interessa anche dare una risposta in termini percentuali. Quanto è quello che rimane in tasca l’imprenditore? Il 90, l’80, il 70%? E a quanto corrisponde?

E’ molto importante sottolineare che tutti i dati presentati sul prelievo fiscale e contributivo in giornali e TG fanno riferimento al modello nominale, o teorico. Qui analizziamo dati grezzi e riferiti a singoli imprenditori, ma utili a dare un quadro generale, come è possibile per ogni campione statistico significativo.

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