Spid, 5 milioni di dati rubati e altri pericoli in vista: “Attenzione alle telecamere in casa”

E’ un’epoca dura per la privacy e chi se ne volesse preoccupare. E’ ormai nota la notizia dei 5 milioni di dati rubati a causa della falla di uno dei principali gestori di Spid in Italia. Dati e password sono andati, ma capirne la gravità resta arduo, soprattutto se il pericolo non è ben visibile a chi si tenta di avvertire.
La transizione digitale sta producendo sistemi che in modo sempre più avanzato ledono il privato cittadino: è fallace affermare che in compenso, vi sono tecnologie anche per difendersi. “Questo perché ci sarà sempre un modo di aggirarle: lo diciamo da 15 anni e oltre, la tecnologia è sempre hackerabile e vulnerabile“.
La nuova frontiera può riguardare più strettamente la privacy della nostra abitazione: sulla falsariga di una mentalità atta a eliminare qualunque devianza al servizio di uno Stato sempre più controllante, è incredibile ciò che si può consentire a un dispositivo di ripresa nei pressi di casa nostra.

Le tecnologie per mappare e decodificare la planimetria degli interni delle abitazioni stanno effettivamente avanzando, offrendo un maggiore controllo e monitoraggio degli spazi. Tra queste, spiccano le telecamere con capacità di mappatura 3D, che creano modelli tridimensionali dettagliati e precisi degli ambienti interni. Questi dispositivi eseguono scansioni a 360 gradi, generando planimetrie schematiche e nuvole di punti con misurazioni di precisione millimetrica, permettendo anche l’esplorazione virtuale degli spazi scansionati.
Un’altra innovazione in questo campo sono i sistemi di mappatura indossabili, come il Rapid Building Energy Modeler: originariamente sviluppato per scopi militari, questo dispositivo è ora impiegato per creare modelli 3D foto-realistici degli interni, misurare l’efficienza energetica degli edifici e monitorare i progressi nei cantieri edili.

La legislazione attuale sulla videosorveglianza privata impone limiti precisi su cosa può essere ripreso, vietando di inquadrare aree pubbliche o proprietà altrui senza consenso.
Fatta la legge, trovato l’inganno. Lo strumento, intanto, è in via di perfezionamento.

Guarda l’editoriale VIDEO di Fabio Duranti a ‘Un Giorno Speciale’ | 3 gennaio 2025