Dure critiche in Europarlamento.
Al Parlamento europeo di Strasburgo si parla di “Unire l’Europa contro gli attori ostili all’UE”. Si fa riferimento ovviamente alla Russia o alla cosiddetta disinformazione. L’Europa si sente minacciata? O è tutto vero, o l’UE rischia di finire in un vortice chiamato groupthink, ovvero il meccanismo per cui ogni membro del gruppo finisce per conformare il suo pensiero a quello collettivo, sollecitato da paure, emozioni. Così un gruppo sociale rischia di prendere decisioni irrazionali che gli individui, presi singolarmente, avrebbero considerato poco sagge. La sensazione di presenza di minacce esterne ne costituisce un possibile sintomo. Intanto anche la decisione individuale di Zelensky di non rinnovare i contratti di gas con la russa Gazprom influisce e non di poco sul mercato dell’energia e delle materie prime in Europa. Tanto che si sono verificate numerose sollevazioni in politica. Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, ne ha parlato in aula.
“Circa due anni fa il presidente Draghi, quello che ha scritto il noto rapporto, ci disse: Volete la pace o il condizionatore? Ecco, oggi non abbiamo né l’uno né l’altro, perché in Ucraina tuonano i cannoni e il condizionatore non lo possiamo accendere per il grande costo dell’energia. Incrementare le spese in difesa – come si sta ipotizzando con un aumento di spesa dal 2% al 5% del Pil di ogni Stato, ndr – con un crescente costo dell’energia e delle materie prime, ci ridurrà, come nel caso Draghi, a non avere né burro né cannoni. Se vogliamo avere entrambi, il burro e i cannoni, dobbiamo far scendere il costo dell’energia e delle materie prime, che sarebbe l’unico provvedimento che rilancerebbe tutta l’economia nella zona europea. Ma per fare questo dobbiamo parlare con la Commissione, che sembrerebbe anteporre altri interessi a quelli dei paesi europei“.
Home Video