Zuckerberg confessa da Joe Rogan ▷ “Censura? L’amministrazione Biden chiamava e ci urlava contro”

Facebook è nudo, e a smascherarlo ci pensa il suo stesso creatore: Mark Zuckerberg.
Il CEO di Meta ha da pochi giorni ammesso pubblicamente, con un video pubblicato sul suo profilo, che l’era dei fact checkers sul social è finita. “Verranno sostituiti con le note della comunità, come quelle di X“. Questo perché “i fact checker si sono rivelati troppo politicamente di parte e hanno distrutto più fiducia di quanta ne abbiano creata“. Ha rivelato poi di voler collaborare con il Presidente eletto Trump per ristabilire la libertà d’espressione sui social network. “Dopo l’elezione di Trump nel 2016, i media tradizionali hanno scritto senza sosta di come la disinformazione fosse una minaccia per la democrazia“. Così Zuckerberg segna la fine di un’era, che ha visto il suo apice glorioso negli anni del Covid, in cui la moderazione dei contenuti ritenuti di “disinformazione” è stata feroce. Lo dice lui stesso da Joe Rogan, in un’intervista pubblicata qualche giorno fa.

L’apice è stato durante l’amministrazione Biden. In genere sono piuttosto favorevole all’introduzione dei vaccini, ma credo che mentre cercavano di spingere il programma, cercavano anche di censurare chiunque si opponesse. E ci hanno spinto con forza a togliere le cose che, onestamente, erano vere. Ci hanno praticamente spinto a dire che qualsiasi cosa dica che i vaccini potrebbero avere effetti avversi deve essere eliminato“. “Chi sono? – chiede Joe Rogan – Chi ti diceva di togliere le cose che parlavano di effetti avversi?“.
Erano persone dell’amministrazione Biden. In pratica, queste persone dell’amministrazione Biden chiamavano il nostro team e gli urlavano contro e imprecavano. E questi documenti sono tutti di dominio pubblico. E fondamentalmente siamo arrivati a un punto in cui abbiamo detto: “No, non toglieremo le cose che sono vere”. È stato brutale“.

Guarda qui i punti salienti dell’intervista con i sottotitoli in italiano.