Dopo l’indiscrezione lanciata da El Paìs nei giorni scorsi, arriva l’ufficialità. L’Unione Europea ha presentato la cosiddetta “borsa della resilienza”, un kit di sopravvivenza pensato per garantire ai cittadini almeno tre giorni di autonomia in caso di emergenza. A illustrare l’iniziativa è stata Hadja Lahbib, commissaria europea per gli aiuti umanitari e per le emergenze, con un video ironico via social in cui ha spiegato come lo zaino, marchiato con l’emblema dell’UE, dovrebbe contenere acqua, farmaci, torce, documenti sigillati, un coltellino svizzero e persino un mazzo di carte. L’iniziativa ha suscitato molte reazioni critiche, tra cui quella di Daniele Capezzone, che ha ironizzato sulla misura: “E uno dice, ma questi che cosa bevono a Bruxelles? Non lo so che cosa bevono, spero che facciano colazione sobriamente senza esagerare con le birre”.
Capezzone ha poi messo in dubbio la logica dietro questa proposta, chiedendosi perché l’Unione Europea stia diffondendo un simile allarme tra i cittadini: “Quale guerra dobbiamo fare domani mattina? Perché dobbiamo terrorizzare la popolazione? La borsa della resilienza con questa roba dentro e questa pagata da noi che dice ste puttanate!”.
Capezzone, ai microfoni di CapezZoom, individua un tema più profondo: “Questo significa creare nella popolazione l’idea che si possa vivere solo in un clima di emergenza. E quindi allora ti becchi tre anni di emergenza Covid e poi questa cosa della guerra che incombe, ma perché? La verità è che ci vogliono tenere in questa situazione così di eccezionalità in cui chi ha il potere può fare quello che gli pare”.
Ascolta QUI l’editoriale di Daniele Capezzone ai microfoni di CapezZoom