Dopo le indiscrezioni uscite ieri, in un intervista rilasciata al Messaggero il DS della Lazio Angelo Fabiani ha risposto in merito alla stabilità della posizione di Marco Baroni, su cui è filtrato più di un dubbio dopo la sconfitta pesante contro il Bologna.
“Baroni? No, oggi non è in discussione. Ma io sono come il progettista di una macchina. Aspetto la fine della corsa per vedere se c’è un pezzo che non va. Il discorso riguarda tutti, non solo il tecnico. Le somme del lavoro verranno tirate a giugno. Ora stiamo facendo un campionato più che soddisfacente, abbiamo raggiunto il traguardo storico dei quarti di Europa League, ma non ci accontentiamo”.
Dichiarazioni che, forse a dispetto dell’intento del dirigente biancoceleste, non hanno fatto altro che alimentare ulteriormente l’alone di dubbi e discussioni sul futuro dell’attuale tecnico della Lazio. Ma proprio per chiarire meglio la situazione, il DS Fabiani ha deciso di intervenire in esclusiva a Radio Radio Lo Sport, dove intervistato dal direttore Ilario Di Giovambattista e gli altri opinionisti collegati ha confermato ampiamente la sua fiducia nei confronti del tecnico ex Hellas Verona:
“Dico subito che Baroni non è in discussione. Marco fa parte di quel progetto iniziato un anno fa e che evidentemente non può finire in soli 7 mesi. Probabilmente mi sarò espresso male, ma scanso equivoci confermo che la posizione del mister non è minimamente in discussione. Tuttavia, prendere cinque gol in quel modo lascia l’amaro in bocca, ed è giusto la società e i dirigenti esprimano il loro stato d’animo, con la speranza che questo non accada. Bisogna rimboccarsi le maniche, senza dimenticare quanto di buono si è fatto fin qui“.
Lazio, Fabiani: “Champions? Cerchiamo di onorare tutte le competizioni, poi non so dove arriveremo”

Durante il suo lungo intervento, il DS Angelo Fabiani ha avuto modo di affrontare poi molti altri argomenti inerenti al mondo Lazio; dal mercato ai prossimi impegni di stagione, passando per le situazioni dei singoli.
“Abbiamo preso molti gol, ma è anche vero che siamo terzi per gol fatti. Si compensa un po’ tutto. Questo però è di pertinenza dell’allenatore è lui che deve migliorare sia l’una che l’altra situazione. Guai a fare invasione di campo, soltanto a influenzare il tecnico, sennò gli si toglie la legittimità del proprio lavoro. Baroni per me non è una piacevole scoperta, lo conosco da tantissimi anni, confido che la prima panchina nei professionisti gliela feci prendere io all’Ancona. Conosco l’uomo e l’allenatore, so che cerca la perfezione. Non era facile partire da zero dopo la partenza di campioni e dare senso di stabilità e lui ci è riuscito, raggiungendo ai quarti d’Europa e non era preventivabile da parte mia. In campionato siamo sempre stato tra il quarto o quinto posto. Il campionato si è molto livellato, le squadre mediocri sono quelle che levano punti a chi ambisce all’Europa. C’è una moderato soddisfazione, quindi andiamo avanti. Io cerco una mentalità vincente e a Bologna è venuta meno, ma non per colpa del tecnico che ha preparato la partita come in altre occasioni. Sarò ancora più soddisfatto quando si andrà Milano e ce la potremo giocare alla pari“.
ILLUSIONE DI UNA LAZIO PIU’ FORTE DI QUELLO CHE ERA?
“Personalmente non mi sono illuso di nulla, ma credo tutto l’ambiente Lazio. Non ci siamo esaltati quando abbiamo fatto risultati straordinari e non ci dobbiamo abbattere adesso dopo il 5-0 di Bologna. Quello che conta è dare seguito al progetto e acquisire la mentalità vincente. Non contano i nomi in rosa, conta avere gente affamata, che vuole arrivare, che deve dare qualcosa a livello calcistico. Io faccio affidamento sulla rabbia e sulla determinazione di giovani che vogliono arrivare. Il futuro è dei giovani. Confido molto in loro e nel fatto che la Lazio nei prossimi anni possa fare qualcosa di buono. Non so come identificare il buono, ma so che la strada è giusta. La differenza in campo non la fanno gli stipendi, ma le motivazioni e la mentalità vincente”.
MERCATO DI GENNAIO
“Fino a gennaio il gruppo si era ben comportato. Non abbiamo voluto inserire elementi che potevano alterare equilibri e in linea con il percorso abbiamo preso giocatori dal sicuro futuro. Provstgaard ne sentirete parlare; Belahyane è un 2004, piccolino ma grande tecnica. Abbiamo inserito due o tre elementi giovani da coltivare e tirare fuori come fatto con Rovella e altri lo scorso anno. L’importante era non alterare il gruppo, a noi non serviva perché la macchina è funzionante”.
LA CHAMPIONS
“Non c’è pessimismo, contrariamente a quanto sentivo rispetto a una possibile scelta della competizione. abbiamo lottato anche per la Coppa Italia contro l’Inter, ci è andata male. Ora vogliamo ben figurare su entrambi i fronti. E’ chiaro che più si va avanti e più la fatica si fa sentire. Ora avremo Torino, Bergamo, poi andremo a Bodo e non avremo neanche il tempo di disfare le valigie e ci sarà il derby. Cerchiamo di onorare tutte le competizioni, poi non so dove arriveremo. Noi dobbiamo andare in campo dando il 100% delle nostre capacità mentali e fisiche. Non sarà facile. Il calendario è così ‘infame’ che ci mette la partita di Bodo tra due partite notevoli. L’Atalanta è ormai una squadra affermata, la Roma sta rialzando la china. Incontreremo partite difficili, speriamo di avere la forza per riuscirne nel migliore dei modi”.
LA RISALITA DELLA ROMA
“Mi sono meravigliato del ritardo della Roma, non dei risultati attuali. In organico ha ottimi giocatori, quindi non vedo nulla di particolare. Hanno trovato un tecnico che ha ristabilito degli equilibri. Noi daremo del filo da torcere anche sotto questo punto di vista, tentando di preservare questo vantaggio”.
NUNO TAVARES
“Tutte le Nazionali vogliono i calciatori in ritiro, poi si effettuano gli esami del caso. Per Tavares hanno evidenziato una piccola sofferenza quindi in serata tornerà a Roma. Voleva giocare contro il Bologna, ma ha avuto un nuovo problemino. Aspettiamo anche novità su Zaccagni che aveva qualche fastidio. Ma noi siamo obbligati a farli partire, poi si valutano in ritiro”.
CASTELLANOS
“Credo che ne avrà 10/15 giorni. Contiamo di recuperarlo prima”.
LE LISTE: PELLEGRINI E BELAHYANE
“Ognuno nella Lazio ha il suo reparto specifico. Qui decide il tecnico. La lista l’ha decisa Baroni e ci ha formato, ma gli equilibri nello spogliatoio lo decide l’allenatore. Se vorrà modificare la lista ce lo dirà. Belahyane in Europa? Credo Baroni abbia voluto premiare quelli che avevano ben figuato portando avanti la Lazio in Europa”.
NOSLIN, DIA E TCHAOUNA
“Se ci credo ancora? Fortemente! Alcuni di loro purtroppo hanno avuto poco spazio. Ma sono giocaatori giovani, credo che verranno fuori anche loro. Per Noslin è il primo anno alla Lazio ed è diverso da Verona, lo stesso vale per Tchaouna. Questo non significa che non sono da Lazio”.