10 Oscar Piastri
Lucido, determinato, agonisticamente feroce. Non si limita a stravincere la gara: sovverte le gerarchie del team.
8,5 Lando Norris
Una gara pulita e a livello gestionale osservante degli ordini di scuderia. Il fatto è che il centro delle scena in McLaren non è più suo. Per rimontare all’Interno del team gli occorrerà una serie di prestazioni perfette.
George Russell 8
Una solidità di prestazioni e competitività profilata verso l’alto: non tanto e non solo per il risultato odierno, quando per le premesse in prospettiva.
Charles Leclerc 7,5
Deve gestire un’aerodinamica compromessa – anche se non è sembrato – dalla perdita di una bandella dell’ala anteriore. Vanta sin dall’inizio un passo superiore a Hamilton: quand’è così, il team deve o dovrebbe sbrigarsi a premiare il pilota più veloce, senza timori reverenziali.
Kimi Antonelli 6,5
Indipendentemente dai rallentamenti all’interno della bagarre e della gestione dei duelli – oltre che delle gomme – continua il suo proficuo apprendistato per diventare un lucido gestore della monoposto, oltre che un pilota veloce. La differenza tra quelli forti e i fuoriclasse è tutta lì.
Max Verstappen 6+
Gara più che decorosa, mette punti in cascina aspettando che la Red Bull gli garantisca una soglia di prestazioni sulle quali stanno già lavorando. Mai escludere uno così dalle possibilità di vincere il Mondiale, anche se lui dice il contrario.
Lewis Hamilton 6
L’exploit, comunque storico, della sprint race, è già alle spalle. Oggi ha veleggiato con lo scopo di continuare a “imparare” ciò che la monoposto può consentirgli di sviluppare. Resta il miglior collaudatore di una Ferrari alla quale lui può dare in molte gare la chance della vittoria. Leclerc, a parte la indiscutibile competitività e la capacità di sfruttare gli episodi, deve imparare parecchio da lui.
Aston Martin 4
La faccia di Alonso dice tutto.