La Fiorentina schianta la Juventus 3 a 0, Motta è a fine corsa

Tre gol, una partita dominata dall’inizio alla fine che poteva finire con un risultato ben più largo del 3 a 0 finale: questa è Fiorentina – Juventus. La squadra di Palladino dilaga con estrema facilità, attacca per 90 minuti pur avendo sistemato la partita già nel primo tempo con i gol di Gosens e Mandragora. La Juve non reagisce né prima, né dopo il terzo gol di Gudmunsson, beffando la flebile opposizione dei difensori schierati da Motta (che lascia Gatti e Cambiaso in panchina). I titolari del reparto difensivo degli ospiti non sono in grado di arginare l’attacco della Viola. Anche il solo Moise Kean più volte lanciato a rete è capace da solo di impensierire i 4 bianconeri: Veiga, Kelly, Kalulu e Weah. Il primo contrasto vinto da un difensore bianconero arriva a 10 dalla fine per opera del neoentrato Gatti.

A centrocampo Fagioli, Cataldi e Mandragora gestiscono con serenità e libertà i tempi di gioco, con belle giocate facilitate dalla passività degli avversari. Nella Juventus l’unico a dare un accenno di solidità è McKennie, che riesce in una occasione nella conclusione a rete. La partita è talmente a senso unico che somiglia incredibilmente ad Atalanta – Juventus. In due partite la Juve subisce 7 gol senza reagire, dimostrando un’inferiorità imbarazzante rispetto a due dirette concorrenti. La distanza con Fiorentina e Atalanta nei 90 minuti è totale, passa dalle scelte tattiche e arriva alle prestazioni dei singoli.

Nel disastro juventino da segnalare anche l’infortunio di Cambiaso, per lui il problema alla caviglia sembra serio. Pensare a Thiago Motta saldo sulla panchina bianconera, dopo gli Olé del Franchi, è davvero difficile.