Romano Prodi è stato protagonista di un episodio che ha scatenato un acceso dibattito. La giornalista di Quarta Repubblica, Lavinia Orefici, gli ha posto una domanda su un passaggio del Manifesto di Ventotene citando un passaggio sulla proprietà privata. La reazione dell’ex premier è stata animata e culminata in un gesto che ha sollevato polemiche.
Alla domanda della Orefici, Prodi ha risposto visibilmente infastidito: «Ma che cavolo mi chiede? Io mai detto una roba del genere in vita mia?». Quando la giornalista ha insistito, citando il testo storico, Prodi ha replicato con tono paternalistico: «Ma lo so benissimo signora, non sono mica un bambino». È in quel momento che, come mostrano i video trasmessi da DiMartedì e Quarta Repubblica, Prodi ha afferrato una ciocca di capelli della cronista, accompagnando il gesto con ulteriori commenti sarcastici.
Lavinia Orefici ha dichiarato di essersi sentita umiliata sia come donna che come giornalista. Prodi inizialmente ha negato il gesto, sostenendo di aver solo appoggiato una mano sulla spalla della giornalista. Tuttavia, i filmati diffusi successivamente hanno confermato il contatto diretto sui capelli.
Di fronte alle evidenze, Prodi ha ammesso l’errore: «Il gesto appartiene alla mia gestualità familiare. Mi dispiace profondamente, ma non accetto strumentalizzazioni».
Ma oltre al gesto c’è un particolare a cui hanno fatto caso in pochi: “Quando lei gli ha detto cosa pensa della frase del manifesto di Ventotene, lui ha detto con tono offeso di non averlo mai detto, sconfessando pienamente tutto. Cioè si sarebbe vergognato di aver detto la frase del manifesto di Ventotene, quindi dal punto di vista della comunicazione del contenuto stesso, ha smentito lui per primo la validità di quello che c’è scritto nel manifesto di Ventotene che viene considerato l’origine d’Europa”.
Qui l’intervento del Prof. Alberto Contri, docente di comunicazione sociale | Un Giorno Speciale, 26 marzo 2025