Un’ammissione passata quasi sotto silenzio, ma che scuote le fondamenta della presunta neutralità dell’Unione Europea: Thierry Breton, Commissario europeo per il Mercato interno, ha riconosciuto pubblicamente l’interferenza dell’UE nelle elezioni in Romania. A sottolineare la gravità dell’episodio è l’avvocata Renate Holzeisen, ospite di Fabio Duranti ai microfoni di ‘Un Giorno Speciale’, che parla senza mezzi termini di un sistema ormai fuori controllo: “Noi non siamo in democrazia, è talmente evidente. Se si toccano certi poteri, certi interessi, possono fare di tutto. Non c’è giustizia, bisogna dirlo.”
Il riferimento non è solo all’ingerenza elettorale, ma a un sistema più ampio di controllo e opacità, che, secondo Holzeisen, ha mostrato il suo vero volto durante la gestione della pandemia. “Un mese prima dell’inizio della cosiddetta campagna vaccinale in Italia, qualcuno del ministero della non salute, presumo il ministro, altrimenti un direttore generale, ha firmato un contratto con le case farmaceutiche, esonerandole da ogni responsabilità. Questi produttori hanno dichiarato che non potevano garantire né l’efficacia né la sicurezza, perché non c’era il tempo di studiare la sostanza. Eppure lo Stato ha proseguito con un obbligo vaccinale di fatto. Ma scusate, questa è ipercriminalità!”
Ascola QUI l’intervento integrale di Renate Holzeisen ai microfoni di Fabio Duranti | Un Giorno Speciale 4 Aprile