Nel panorama geopolitico odierno, la Cina è spesso al centro delle discussioni. Soprattutto a seguito dell’introduzione dei discussi dazi made in USA da Donald Trump. Fa discutere, oggi, il trattamento di riserva che giornali come il Corriere della Sera riservano alla Cina dopo la questione dazi.
Il Corriere titola: “Xi fa il liberista: dazi, perdiamo tutti. E sigla accordi con i vicini più colpiti”. Boni Castellane non ci sta e ai microfoni di Lavori In Corso denuncia un trattamento “con i guanti bianchi” da parte di alcuni organi di stampa mei confronti di un paese che di liberista ha ben poco. Il motivo? Neanche a dirlo, c’entra con Trump: “Ecco che si cominciano a vedere gli effetti delle cura Trump. Avete visto a cosa servivano i dazi? A far cadere le maschere.
Si stanno vedendo gli effetti positivi della “cura Trump”: i dazi servono a questo. I dazi, infatti, non hanno lo scopo di far funzionare il commercio – anzi, al contrario, sono un ostacolo. Si potrebbe dire che i dazi fungono da “scandalon” in termini teologici; il loro vero obiettivo è far cadere le maschere, mostrando come le cose non stiano funzionando. Proprio perché negli ultimi 25 anni il sistema non ha funzionato, Trump utilizza i dazi come uno strumento per far vedere che un sistema sbilanciato come quello attuale non può reggere. Qual è dunque l’effetto che Trump intende ottenere? Smascherare la farsa del globalismo così come si è strutturato“.
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