Lo scandalo delle “grooming gangs” scuote la Gran Bretagna da ormai molto tempo, tanto che sono state molte le richieste di aprire inchieste approfondite sul sistema giudiziario inglese.
E’ stato Elon Musk a gennaio a scatenare un’ondata di critiche rivolte al governo di Keir Starmer, accusato di non aver condotto adeguate inchieste sugli stupri nel Regno Unito. Lo aveva definito “complice dello stupro della Gran Bretagna quando fu a capo della Procura della Corona per 6 anni. Starmer deve andarsene e dovrà rispondere delle accuse di complicità nel peggior crimine di massa nella storia della Gran Bretagna“. “Complice”, secondo i commentatori, di aver addirittura “insabbiato” tutta la storia. Fu un rapporto indipendente, nel 2014, a scriverlo nero su bianco: le forze dell’ordine inglesi avrebbero minimizzato quei reati, prevalentemente abusi su minori, per paura di essere etichettati come “razzisti”.
Secondo i partiti ora all’opposizione, il punto della questione è sempre stato infatti la provenienza dei criminali, spesso di origine pakistana. Il governo laburista ha spesso parlato di “islamofobia” sul tema delle grooming gangs, considerando nel frattempo di “dare una definizione” al termine stesso. Ma torniamo alle inchieste.
La maxi inchiesta sulle grooming gangs

Il caso è esploso nuovamente a inizio anno a seguito di un rifiuto da parte del governo di un’inchiesta indipendente sulle gang di adescatori. Jess Phillips, ministra del governo Starmer, aveva respinto la richiesta del consiglio di Oldham di un’inchiesta al riguardo, ritenendo non necessario l’intervento diretto dell’esecutivo. Dopo le dure critiche dell’opposizione e di Musk, i laburisti hanno votato contro l’istituzione di un’inchiesta. Il ministro degli Interni Yvette Cooper aveva invece detto che il governo avrebbe finanziato inchieste locali per 5 milioni di sterline. Ora, secondo Nigel Farage, leader di Reform UK (al momento primo nei sondaggi), il governo avrebbe fatto un passo indietro.
“In un atto codardo, Jess Phillips ha dichiarato che le cinque inchieste che il governo stava per condurre sono state cancellate. Chiedetevi perché lo stanno facendo“, dice in un video pubblicato sui social. “Se i bianchi pubblicano post offensivi su Facebook, finiscono in prigione. Questa è una Gran Bretagna a due velocità, in cui gruppi diversi di persone vengono trattati in modo diverso a seconda del loro background etnico e razziale. È disgustoso oltre ogni immaginazione“.
Guarda qui il video tradotto in italiano.