Una svolta amara dopo l’intesa vicina
Sembrava tutto fatto per l’arrivo di Fabio Paratici al Milan, ma l’affare si è improvvisamente inceppato. La trattativa tra il club rossonero e l’ex dirigente di Juventus e Tottenham ha subito una brusca frenata, che sa tanto di resa prima ancora della partenza. La squalifica sportiva che impedisce a Paratici di operare fino al 20 luglio, nota fin dall’inizio, è tornata al centro della scena, trasformandosi da ostacolo formale a vero e proprio vincolo operativo. E in una stagione chiave come quella che attende i rossoneri, con decisioni cruciali da prendere già nelle prossime settimane, l’idea di iniziare con un direttore sportivo con le mani legate è diventata un rischio troppo alto da correre.
Il ritorno di un vecchio nome: Igli Tare in pole
Dopo aver valutato a lungo la possibilità di aggirare l’impasse con soluzioni alternative, il Milan ha scelto la strada più pragmatica: tornare a guardare altrove. E in cima alla lista è subito risalito un nome che non aveva mai davvero smesso di essere considerato: Igli Tare. L’ex dirigente della Lazio, già individuato mesi fa da Zlatan Ibrahimović come l’uomo ideale per un progetto ambizioso e concreto, è tornato a essere il profilo più caldo. Tare porta in dote esperienza, conoscenza del mercato e una visione tecnica allineata a quella che a Casa Milan si vuole costruire: operazioni intelligenti, sostenibili, ma di alto impatto. E con l’estate già alle porte, i rossoneri non possono più permettersi tentennamenti.
De Zerbi si sfila, D’Amico osserva
Intanto, sullo sfondo, continua a muoversi anche Tony D’Amico, attuale direttore sportivo dell’Atalanta. Piace da tempo, è stimato per il lavoro svolto a Verona prima e a Bergamo poi, ed è pronto a cogliere eventuali nuove indecisioni. Giovane ma già rodato, rappresenta una soluzione di continuità generazionale con l’ambizione di crescere a grandi livelli. Ma le incertezze non riguardano solo l’area dirigenziale. Anche sul fronte panchina la situazione si complica: Roberto De Zerbi, uno dei nomi più chiacchierati per il post-Pioli, ha rotto bruscamente con il Marsiglia prima ancora di avviare contatti con il Milan. Una mossa che, se da un lato riapre le porte a un possibile avvicinamento, dall’altro agita le acque in un momento in cui servirebbe soprattutto stabilità.