Vi è un quesito che credo andrebbe seriamente e onestamente posto nel nostro tempo del cogito interrotto, in cui tutti calcolano e pochissimi ancora pensano con la propria testa. Si tratta di un quesito in vero fondamentale, che da solo giova a far volare in frantumi la narrazione europeisticamente corretta del riarmo necessario dell’Europa. Riarmo necessario dell’Europa che, lo ricordiamo, dovrebbe costare ben 800 miliardi di euro, larga parte dei quali potrebbero essere agevolmente prelevati direttamente dalle tasche dei cittadini europei, secondo quanto hanno lasciato intendere, nemmeno troppo obliquamente, sia la vestale del neoliberismo cosmopolita Ursula von der Leyen sia l’unto dei mercati, l’euroinomane delle brume di Bruxelles Mario Draghi.
Voglio allora formulare così la questione in maniera icastica. Se davvero, come ripetono i vessilliferi del pensiero unico politicamente e bellicamente corretto, Vladimir Putin vuole invadere l’Europa, perché non l’ha già fatto e lascia anzi il tempo agli europei di riarmarsi fino ai denti? Non occorre, credo, un dottorato in scienze strategiche all’università di Harvard per capire che sarebbe davvero un pessimo stratega quello che attendesse il riarmo integrale del proprio nemico per avviare un attacco bellico già deciso. La verità, che gli araldi del pensiero unico si guardano bene dal manifestare, è che la Russia di Putin non ha alcun interesse ad aggredire l’Europa e ad invaderla.
E ciò per più ragioni, anche storiche, considerato il fatto che la Russia è sempre stata aggredita dagli europei, con pessimi risultati sempre per questi ultimi, senza mai averli a propria volta aggrediti. Soprattutto la Russia, non dimentichiamolo, ha un territorio immenso, ricchissimo di risorse e dunque davvero non ha alcun interesse a prendersi l’Europa. Europa che, oltretutto, in questa fase storica appare del tutto simile a un malato da cui è bene tenersi il più possibile a distanza.
Perfino Washington, con Trump, si sta notevolmente distanziando dal vecchio continente. Alla luce di quanto asserito, ne segue che in realtà la Russia non vuole aggredire l’Europa, che invece sta cercando in tutti i modi, peraltro assai goffamente, di provocare la Russia e di portarla a un conflitto che essa, lo ripeto, non vuole affatto. È chiaro che se l’Europa continuerà a provocare indegnamente la Russia come sta facendo, mediante il supporto a oltranza a Kiev e al Guitto Zelensky, l’attore nato con la N maiuscola, nemico del suo popolo e della pace, allora la possibilità dello scontro reale non è da escludere.
Ma deve essere chiaro che lo scontro, se vi sarà, sarà responsabilità esclusiva dell’Europa e delle sue scellerate politiche belliciste, quali si sono ridicolmente manifestate oltretutto nella demenziale piazza per l’Europa, in cui si intonava Bella Ciao e intanto si inneggiava al riarmo dell’Europa, chiamando orgogliosamente ‘pace’, la guerra.
Radiattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro