Roma, Ranieri ▷ Da ‘dirigente senior’ a mero ‘consigliere’: cosa è cambiato?

Le parole di Ranieri nel post-partita contro la Juventus ha lasciato più di una perplessità: “Roma? Per me è arrivato il momento di dire stop. Ho girato il mondo senza averlo visitato. Il futuro? Non sarò un dirigente, ma un consigliere del presidente. Mi auguro che Dan possa avere fiducia cieca nel miei confronti perché voglio il bene di questa squadra“.

Il perché è presto detto. Per ricordarlo basta solo fare un piccolo passo indietro, e tornare idealmente allo scorso 14 novembre: data in cui il tecnico ex Leicester è tornato ufficialmente sulla panchina dei giallorossi per la terza volta in carriera.

Roma, Ranieri: a novembre veniva annunciato come futuro ‘dirigente senior’

Nel comunicato ufficiale pubblicato dal club, il ruolo di Ranieri viene descritto testualmente con queste parole: “L’AS Roma è lieta di annunciare che Claudio Ranieri è il nuovo Responsabile Tecnico della Prima Squadra. Al termine della stagione assumerà un ruolo dirigenziale senior“.

Quest’annuncio è stato poi accompagnato dalle dichiarazioni del DS Ghisolfi in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’allenatore testaccino: “(…) Infine, oggi non è solo l’allenatore a parlarvi, ma anche il futuro dirigente della Roma che ci aiuterà a costruire il progetto, oltre a essere al fianco della famiglia Friedkin“.

Ma, nel corso delle settimane, quella del direttore francese non è stata l’unica testimonianza in merito all’accordo chiuso fra la Roma e Ranieri. Ma anzi, questo è stato confermato in più occasioni anche dallo stesso allenatore. Un esempio? Andiamo avanti di un mese: conferenza stampa prima di Roma-Braga in Europa League, 11 dicembre 2024; a domanda precisa, la risposta è ancora più chiara.

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In previsione del suo ruolo da dirigente, sta già lavorando per la scelta del prossimo allenatore?

Mi sto impegnando 50 e 50. Ho dei giocatori meravigliosi che mi lasciano la possibilità di pensare anche al futuro. Con la proprietà e Ghisolfi stiamo pensando a tutto: all’oggi e al futuro. L’allenatore non è la priorità, ma ci stiamo pensando pur senza entrare nello specifico”.

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Molto banalmente, viene spontaneo chiedersi: che cosa è successo? Cosa lo ha portato scaricare, più o meno direttamente, un incarico legato a una proprietà di cui si era detto sorpreso e entusiasta?

Sapete, io dico sempre le cose in faccia. Friedkin mi ha sorpreso: mi ha lasciato a bocca aperta. Per le cose che ha detto. Per il bene che vuole a questa squadra, a questa città, a questo Club (…) Lui mi ha detto: ‘Io voglio portare la Roma ad alti livelli, per questo ho chiamato lei’. Che mi deve dire una persona di più? Io di che ho bisogno? Ho i giocatori, non mi serve altro. Io non ho bisogno di niente”. 

A posteriori, fa quasi strano pensare che queste parole le abbia pronunciate Ranieri. Ma andiamo avanti punto per punto; o meglio (forse) ‘incongruenza per incongruenza’…

Ranieri, il mercato di gennaio la prima svolta decisiva

Partiamo dalla prima: 7 febbraio 2025. Dopo aver raccontato, durante la sua presentazione alla stampa, dei progetti di grandezza che i Friedkin (gli stessi che, nel 2020, parlavano della Roma come di “un gigante che dorme” da risvegliare, per “tornare a vincere) gli avevano rivelato privatamente, Ranieri commenta in questo modo il mercato invernale appena concluso.

Friedkin? Non voglio fare il difensore di nessuno, dico le cose come stanno. Hanno messo 1.2 miliardi nella Roma e forse ne dovranno mettere un altro per lo stadio. Non si può sforare troppo dalle norme del fair play finanziario. Anche noi volevamo Kolo Muani e Walker, ma hanno ingaggi troppo alti. Più di quello che hanno fatto non potevano fare. Roma non è stata costruita in una notte! Date tempo a questa proprietà di fare quello che hanno in mente“.

Tempo, progettualità, calcio sostenibile… Però Ranieri era stato chiamato per “riportare la Roma ad alti livelli“. Così come (Verba volant, scripta manent), Ivan Juric, che prima di lui era stato preso per “vincere trofei“. Una contraddittorietà che, nel corso di quest’ultimo inverno, è andata di pari passo con quella che è sembrata una palese mancanza di comunicazione tra “il futuro dirigente” e il resto del club.

Udinese-Roma (26 gennaio 2025), Ranieri: “Lucca? “Ottimo giocatore, lo stiamo seguendo”

Ok, per questioni economiche Kolo Muani era effettivamente un obiettivo difficile da portare a casa. Ma, almeno stando a quanto detto da Ranieri dopo Udinese-Roma dello scorso gennaio, Lucca sembrava una possibilità concreta per l’attacco dei giallorossi: “È un buon giocatore, un ottimo giovane. Lo stiamo seguendo, chissà…“.

Peccato, però, che solo pochi giorni dopo, il 9 febbraio, il Direttore Sportivo della Roma Florent Ghisolfi rilascia un’intervista al Corriere della Sera in cui dice l’esatto contrario: “Lucca? Non è mai stata un’ipotesi. Cercavamo un vice-Dovbyk“.

Mancata comunicazione? Si spera. Anche perché, per quanto grottesca, sarebbe comunque un’evenienza più auspicabile di una mancata considerazione del lavoro e delle idee di Claudio Ranieri: colui che ha permesso alla Roma di recuperare una stagione che, prima del suo arrivo, stava assumendo dei contorni al limite del tragico.

Futuro? Sarò un consigliere del Presidente. Mi auguro che abbia fiducia cieca nel miei confronti perché voglio il bene di questa squadra“.

Ed ecco che, citando la “Ruota dell’Eterno Ritorno” di nietzschiana memoria, si conclude questo articolo con le dichiarazioni da cui era stato introdotto. E alle luce di quanto visto in queste breve ‘excursus storico’, tanto i dubbi, come le perplessità sulla questione, non smettono di aumentare.

Ranieri si sta facendo indietro? Non è convinto del lavoro della società? Promesse non mantenute? Queste ipotesi, per i tifosi della Roma non possono che essere terrificanti. Il tecnico ex Cagliari, in un contesto dove (almeno ufficialmente – in attesa di conferme sul nome di Stefano Pioli, che secondo il direttore Di Giovambattista sarà il nuovo tecnico dei giallorossi) ancora non c’è traccia né del nuovo allenatore, né del nuovo CEO, è stato l’unica ancora di salvezza per squadra e ambiente nel suo complesso.

Una Roma senza di lui, nel caos che attualmente imperversa fra le mura di Trigoria, è una possibilità veramente indecorosa. E sarebbe ancora più incomprensibile immaginare un mondo in cui Friedkin non voglia tenere in considerazione realmente il parere di un uomo di calcio come Ranieri. Mi auguro che abbia fiducia cieca nel miei confronti, perché voglio il bene di questa squadra“: un augurio che non avrebbe nemmeno bisogno di essere specificato. Altrimenti, se così non fosse, l’eroe di Leicester avrebbe tutte le ragioni per ridiscutere gli accordi iniziali, oltre a godersi una strameritata pensione. La speranza di chi ha a cuore il destino della Roma, è che non sia così. Ai posteri, l’ardua sentenza.