Saviano vuole spiegarci Hegel, ma il risultato della scenetta sulla tomba è imbarazzante

Il bardo cosmopolita Roberto Saviano ha recentemente pubblicato un video di se stesso sulla tomba di Hegel. Ha snocciolato tutta una serie di pregiudizi storiografici legati alla sua esperienza liceale. Il video risulta involontariamente comico, a prescindere dalle banalità pronunziate dal bardo cosmopolita del sontuoso attico di Nuova York, sempre cinto da noia patrizia e sorvegliato dai guardinghi nerboruti della sua scorta.

Risulta comico anche e soprattutto, giacché difficilmente riusciremmo a immaginare figure tanto distanti tra loro quanto il sommo Hegel, il più grande filosofo della modernità, e Roberto Saviano, il bardo cosmopolita, vessillifero del pensiero unico politicamente corretto in tinta arcobaleno.
Giusto per fissare alcune opposizioni che giovano a rendere comica la scenetta del bardo Saviano sulla tomba del sommo Hegel: quest’ultimo è stato il pensatore della dialettica, laddove il bardo Saviano è un intellettuale completamente adialettico, è un esponente del partito dell’intelletto astratto, direbbe lo stesso Hegel.

Cosa sfugge a Saviano

Il bardo cosmopolita, infatti, si muove con categorie astratte, prive di connessione dialettica con la concretezza storica. Ancora, Hegel è stato il pensatore dello stato etico e sovrano come garante di diritti sociali e del primato del politico sull’economico. Il bardo cosmopolita Saviano si pone invece come un intellettuale di completamento di quel cosmopolitismo astratto, mero raddoppiamento delle logiche del mercato sans frontières, tanto aspramente criticato da Hegel nelle sue infuocate polemiche contro l’intellettualismo illuministico.

Ancora, lo Hegel è stato il pensatore per definizione del sistema e del sapere enciclopedico, laddove il bardo cosmopolita del sontuoso attico di Nuova York figura come un intellettuale del frammento e, più precisamente, del frammento sensazionalistico buono a garantirgli la presenza permanente nei salotti televisivi in regime di contraddittorio preventivamente negato.

Il colpo di grazia

Per portare un ultimo esempio, tra i moltissimi che si potrebbero addurre, Hegel è stato un pensatore della concretezza storica, forse anche più di Marx, e ha aspramente criticato le anime belle del vuoto dover essere, in tedesco “Sollen“, quelle che vogliono insegnare al corso del mondo quali traiettorie seguire secondo i propri capricci. Il bardo cosmopolita Saviano, invece, rientra perfettamente nella categoria delle anime belle, che contrappongono alla dura realtà le loro astrazioni e la loro pappa del cuore, il loro batticuore per l’umanità.

Insomma, in un’epoca di confusione generale e di cogito interrotto sempre più diffuso, variando Cartesio, vedere il bardo cosmopolita sulla tomba di Hegel appare davvero il degno coronamento di un evo in cui l’hegeliano spirito del tempo, Zeitgeist, sembra realizzarsi nel tempo senza spirito.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro