Spese sanitarie e liste d’attesa infinite: il caso di Francesca Mannocchi e l’intoppo di Paolo Guzzanti

L’articolo 32 della Costituzione Italiana cita ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti’. Eppure nella maggior parte dei casi non è così, non è una novità infatti che la sanità pubblica in Italia è al collasso. La giornalista Francesca Mannocchi ne fornisce un esempio lampante che, con un post social su Instagram, ha denunciato ciò che sta vivendo in ambito sanitario: “Ogni sei mesi devo fare la mia terapia di Ocrelizumab per la Sclerosi Multipla”, ha esordito riferendosi alla sua condizione e alla possibilità di “vedere se questa stronza di malattia è ferma oppure no” tramite risonanza magnetica.

Da qui si entra però in un loop: le liste di attesa sono infinite e/o lontanissime dalla propria residenza al punto che la stessa ha dovuto optare per fare l’esame privatamente. A un costo decisamente maggiore: “Costa 680 euro e c’è posto dopodomani, mi hanno risposto con la cortesia che si riserva a chi paga. E quindi ho preso appuntamento. Perché ne ho bisogno, perché è urgente, perché ho la fortuna di potermelo permettere”. La giornalista conclude poi lo sfogo: “Così si demoliscono le democrazie. Dando l’illusione che i diritti siano per sempre protetti, dal diritto e dalla Costituzione, mentre vengono quotidianamente erosi dalla politica che non è all’altezza del presente”.

Paghiamo perciò tasse – altissime – allo Stato per rivolgerci al privato.

Il caso di Francesca Mannocchi è stato sulle prime pagine nelle cronache di tutti i giornali ma accanto a lei troviamo anche un altro caso, quello del giornalista Paolo Guzzanti che però, a quanto abbiamo testato in questi ultimi anni, ha avuto un’interpretazione dell’articolo sopracitato molto creativa.
‘I debiti con il fisco mi hanno rovinato, mi sono rimasti 14 euro. Ho fatto una colletta tra gli amici per vivere’, così ha titolato il Corriere della Sera riportando alcuni affermazioni del giornalista. Lo stesso che però durante la pandemia ha affermato pubblicamente che “chi non si è sottoposto al vaccino si estinguerà da solo”, riferendosi anche a ipotesi di rivisitazione di spese sanitarie pubbliche per i ‘no vax’ e quant’altro.

“Nonostante questo” afferma in diretta Fabio Duranti “ovviamente solidarietà a Guzzanti e a chiunque stia soffrendo in questo momento”. Alberto Contri aggiunge “la supponenza di questo giornalismo fa male ma anch’io, egualmente, esprimo solidarietà”.

Un Giorno Speciale | 2 aprile