Jacobelli (TuttoSport) spara a zero contro la Superlega ▷ “Il calcio è etica e valori, non solo business! Non può essere solo per chi ha i soldi”

Guerra aperta nel calcio. Nottetempo 12 club, che dovrebbero aumentare prossimamente, hanno annunciato la creazione della Super League. Nasce così un torneo d’elite contrapposto alla Champions League. 6 compagini inglesi, 3 spagnole e 3 italiane. In stand by per ora Bayern Monaco e Psg.

Dall’altra parte della trincea troviamo Fifa, Uefa, Eca oltre alle federazioni e alle leghe dei principali paesi europei. Ceferin ha già promesso denunce a suon di miliardi. Opinioni contrastanti si rincorrono già da questa mattina. Una vera e propria bufera sta ribaltando il pallone a livello mondiale.

Nel corso di Radio Radio Lo Sport Xavier Jacobelli, Direttore di Tuttosport, non le ha certo mandate a dire con queste dichiarazioni

La motivazione di questa operazione è molto chiara semplice: risiede nei bilanci delle società che hanno dato vita a questa Superlega. Quello che detesto è l’ipocrisia. Hanno fatto un comunicato in cui ci hanno ammannito alti concetti di progresso del calcio: tutte facezie. La verità è che la pandemia ha peggiorato un processo di indebitamento che non affonda adesso le sue radici.

Quando paghi decine di milioni di euro ad un procuratore per un trasferimento, e lo fa una, due, tre, dieci volte o quando strapaghi il cartellino di un cartellino di un giocatore che poi si rivela bidone, queste sono responsabilità che devono essere addossate a questi club che stanno cercando affannosamente una via d’uscita.

Tra questi club fondatori ci sono società che non vincono la coppa campioni da decenni e che in campionato vanno male. Se ci fosse stata la Super League non ci sarebbe mai stato il Leicester. Questi ricconi pretendono di farsi un torneo per i fatti loro invitando, bontà loro, ogni anno 5 squadre sulla base dei risultati che queste squadre hanno conseguito.

Loro invece possono arrivare anche ottave o decime ma, comunque, alla Superlega ci vanno tanto c’è il biglietto di ingresso garantito dal fondo, architetto di questa operazione, di 350 milioni di euro.

Questa manfrina va avanti da due anni. La cosa divertente è che da un lato questi club collaboravano per la riforma della Champions League, dall’altro lavoravano alla Superlega.

I tifosi del Benevento e del Crotone sono l’essenza del calcio. Perché i tifosi del Benevento sono quelli che hanno applaudito il Benevento il giorno in cui è retrocesso in B. Qui dobbiamo parlare di etica e valori, non soltanto di business o globalizzazione.

Nella terza industria del paese deve esserci spazio anche per il Benevento, per il Frosinone che si è fatto il suo stadio, per l’Udinese che ha uno stadio modello, per l’Atalanta, per il Sassuolo che appartiene ad una multinazionale con 1 miliardo e 600 milioni di fatturato. Dobbiamo fare il calcio solo per quelli che hanno i soldi?”