Una recente analisi di Banca d’Italia documenta come l’acquisto di una prima casa sia diventata un sogno per molte coppie per via dell’inaccessibilità dei mutui, in assenza di contratti di lavoro stabili. Il parcheggiare a tempo indeterminato e senza un reale sbocco lavorativo intere fasce disagiate della popolazione dietro la ricompensa di un reddito di cittadinanza significa coltivare un popolo di servi messi a tacere dall’obolo di Stato mentre i ricchi e potenti uomini della finanza possono impuniti coltivare i loro affari miliardari.
Il punto non è se sia giusto o non giusto aiutare le persone, il punto è che le persone non vanno aiutate con l’elemosina. Si deve dare un lavoro, stabile, a tempo indeterminato e ben retribuito. Sono io un sognatore? No, è sempre stato così, fino all’introduzione dell’euro. Solo i giovani non lo sanno. Quando c’era la “liretta” era normale che trovassi lavoro.
Non possiamo nasconderci dietro al fatto che questa realtà non sia un caso ma una precisa scelta voluta dalle politiche neoliberiste le quali hanno tutto l’interesse di aumentare il capitale dei più ricchi, non di dare il posto ai più poveri.
Se noi accettiamo la regola del reddito di cittadinanza per sempre vuol dire che noi per sempre non creiamo posti di lavoro e la disoccupazione dei giovani continua ad aumentare.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia con Valerio Malvezzi