Giuseppe Pancaro parla da doppio ex di Lazio e Milan. Il terzino nativo di Cosenza ha vinto tanto da calciatore, a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, con i biancocelesti nell’era Cragnotti e con i rossoneri del patron Berlusconi.
Radio Radio Lo Sport non poteva che ospitare, nel post Lazio-Milan di ieri sera, un simbolo di due squadre che oggi puntano ad un posto in Champions League. Pancaro, protagonista in Serie A anche con Cagliari e Fiorentina, ha analizzato minuziosamente il match dell’Olimpico.
I dolci ricordi del passato
“Sono stato fortunatissimo perché ho vissuto anni stupendi alla Lazio, davvero indimenticabili. Poi ho avuto la fortuna di vivere nella famiglia del Milan, un mondo bello da scoprire e da vivere“.
Cosa è successo ieri tra Lazio e Milan?
“Le mie dichiarazioni sono legate certamente all’aspetto sentimentale. Ovviamente spero che tutte e due centrino l’obiettivo. Ieri è successo che la Lazio ha giocato meglio e ha vinto meritatamente. Ha dato l’impressione di essere sicuramente più in palla dei rossoneri per questo rush finale. Il Milan deve immediatamente cambiare qualcosa, perché altrimenti rischia di compromettere un campionato fino all’altro giorno positivissimo“.
Sul ruolo da allenatore
“Ognuno fa il suo percorso. Contano tanti fattori, tra i quali anche la fortuna che però io metto all’ultimo posto come componente. Sicuramente Simone Inzaghi e Gattuso ad oggi sono stati più bravi di me in alcune cose. Io sono contentissimo per loro perché sono amici. Dal canto mio non mi demoralizzo, continuo a fare questo mestiere, e sono convinto di riuscire a fare qualcosa di buono“.
I motivi della flessione netta del Milan di Pioli
“Oltre all’assenza di Ibrahimovic, che è molto importante sia da un punto di vista fisico che caratteriale, ci sono anche altre situazioni che hanno portato il Milan ad essere con il fiato corto. La sensazione è che gli infortuni abbiano inciso molto. Giocatori molto importanti per il Milan non ci sono stati e hanno perso le ultime partite, sono rientranti in una condizione fisica non ottimale. Poi c’è anche un calo atletico perché questo è un stagione strana. Dalla ripresa post lockdown sono stati giocati praticamente due campionati senza fermarsi, e quindi la sensazione è che il Milan paghi questo più di altri”.
La Lazio quante possibilità ha di arrivare al traguardo della Champions League?
“La sensazione è che questa Lazio, tolta la parentesi Napoli, possa assolutamente vincerle tutte e centrare un piazzamento Champions. Ieri ho visto una squadra fresca, brillante e poi c’è tanta qualità. Sono un grande estimatore di Correa che, secondo me, ad oggi ancora non ha fatto vedere realmente tutto il suo potenziale. Sono convinto che questo giocatore è un fuoriclasse. Ieri ha confermato quello che penso di lui“.
Ai danni di chi la Lazio si qualificherebbe alla Champions?
“In questa corsa ci sono state squadre che hanno avuto più continuità di altre. Una di queste è sicuramente l’Atalanta. I bergamaschi penso che meritino di andare in Champions e, alla fine, ci andranno. Quindi, tolta l’Inter e tolta l’Atalanta, in questo momento Lazio e Napoli sembrano avere qualcosa in più delle altre. In questo momento Juve e Milan sono più in difficoltà. La mia ovviamente è un’analisi oggettiva“.