Nei giorni scorsi il cantante e personaggio social Fedez ha lanciato online la sua prima linea di smalti per unghie maschili. Un’iniziativa che ha riscosso immediato successo tra i seguaci dell’influencer e che al contempo ha generato tantissimi commenti. Questi ultimi anche al di fuori del mondo dello spettacolo, come dimostrano le parole pesanti dell’assessora del Comune di Macerata Laura Laviano, che tramite un post su Facebook ha attacca Fedez e la sua linea di smalti con le seguenti parole: “Se dovessi vedere mio figlio con lo smalto, a parte che penserei subito a un cambio di persona, ma subito dopo lo spedirei fuori di casa. Anni fa il cerchietto, ora lo smalto, ma questi uomini gli attributi li hanno persi???”.
Pronta la replica del marito di Chiara Ferragni che ha replicato alla provocazione di Laviano con un sonoro: “Mi dispiace per il figlio”. Sulla vicenda, Stefano Molinari e Luigia Luciani hanno chiesto in diretta il parere di una grande esperta di social, Paola Saulino. Ecco il suo intervento in diretta a “Lavori in Corso.
“Benvenuti nel Medioevo, mi verrebbe da dire. Anche a me può non piacere l’uomo con le unghie dipinte ma vuol dire che sia gay? Un artista che si dipinge le unghie e la faccia mi sembra la cosa più banale del mondo. Dov’è il punto? Se lei caccia il figlio di casa per due unghie dipinte siamo alla frutta.
Credo che ciò che disturbi l’assessore è il fatto che Fedez abbia fatto una strategia di comunicazione veramente fantastica. Lui, con la moglie, erano più di due anni che legava la sua immagine a questo prodotto senza alcun fine promozionale. Inevitabilmente in maniera inconscia si è legato il prodotto al personaggio. In termini di influencer marketing, lui è veramente un genio perché dopo un anno e mezzo ha lanciato il prodotto.
Un politico che si mette a parlare delle unghie, per quanto possono essere trash, è questo il problema. Avrà altri casi a cui pensare. E’ questo il problema, che l’assessore senta l’esigenza di intervenire sui social per raccontare delle unghie di Fedez.
Le persone che criticano tanto le influencer non hanno capito che in realtà c’è un sacrificio, un’energia e una squadra dietro per creare dei contenuti. E soprattutto c’è una memoria dello storico che ha fatto un artista. Mi hanno bloccato il contatto Instagram senza spiegazione da ormai tre mesi”.