Ddl Zan calendarizzato in Commissione Giustizia al Senato: a comunicare la notizia nella giornata di ieri è proprio il Deputato Alessandro Zan che sui suoi canali social scrive: “Finalmente ora il Ddl può iniziare la discussione anche in questo ramo del Parlamento per l’approvazione definitiva”.
Un tema divisivo quella della legge contro l’omotransfobia, anche all’interno della maggioranza. Sulla questione però la Senatrice Paola Binetti del gruppo FIBP-UDC non ha dubbi: per dire NO alla violenza le leggi esistono già, non è necessario dunque aggiungere ulteriori norme. A maggior ragione, sostiene, se si tratta di un disegno di legge che si presta a “interpretazioni diverse, difformi e qualche volta anche contraddittorie”.
Ne ha parlato in diretta a ‘Lavori in Corso’ insieme a Stefano Molinari e Luigia Luciani. Ecco cosa ha detto.
“Se il disegno Zan fosse un NO alla violenza contro chiunque e per qualunque motivo, allora l’accordo sarebbe immediato. Dove nasce il punto in cui si incrina questo accordo? Nel momento in cui andiamo a categorizzare queste forme di violenza secondo determinate caratteristiche. In quasi ognuna delle parole dell’articolo 1 per esempio si passa a interpretazioni diverse, difformi e qualche volta anche contraddittorie.
Il tema dell’orientamento sessuale non si può riportare a criteri di oggettività assoluta. È qualcosa che sento, che dichiaro, che oggi può essere in un modo e domani in un altro. Questo dà la misura di uno spettro ampissimo che comunque asserisce alla soggettività della persona”.