Cure domiciliari, parliamone: ecco cosa ne penso

Forse c’è una contraddizione che bisogna sciogliere, anzi un equivoco che bisogna chiarire. Molto spesso abbiamo sentito parlare durante questa pandemia Covid-19, che speriamo sia giunta ai suoi ultimi colpi, anche se bisogna aspettare ancora qualche giorno per vedere se i processi di riapertura hanno portato qualche sconvolgimento e se i vaccini funzionano veramente, che i pazienti vanno curati a casa.

Si è sentito dire anche di peggio per la verità. Per esempio che, alcuni di questi malati, sono stati uccisi dalle terapie intensive e dall’ossigeno. Naturalmente non c’è nulla di questo, in nessun giornale scientifico. Qualcuno lo dice e qualcun altro ci crede a queste cose. Poi questo alimenta circoli viziosi fatti apposta perché, di fronte ad un fenomeno complesso, si cerca una risposta semplice. Sappiate che quella risposta è quasi sempre sbagliata.

La pandemia Covid-19 non si cura a casa. A casa la puoi monitorare, puoi cioè vedere come stanno le cose ed evitare di portare un paziente in ospedale. Puoi anche gestire, quando il paziente è stabilizzato e quando si può intervenire in una maniera che può essere controllata attraverso certi parametri che ormai conosciamo benissimo e che possono essere addirittura controllati in remoto. Quindi una eccessiva ospedalizzazione di questi pazienti non sarebbe necessaria, ma infatti non c’è.

Per quello che riguarda la cura però, quando i pazienti hanno una forma grave, quella si fa in ospedale. Non si può fare altrimenti. E’ vero che ci sono alcuni medici che sostengono che non è così, ma intanto sono una straminima minoranza. Ma poi che cosa vogliamo fare? Dividere i medici in due? Quelli che eroicamente a casa curano e quegli altri che invece, al soldo di Big Pharma, dello Stato, degli ospedali, li vogliono per forza in ospedale per farli morire lì? Insomma, francamente sarebbe una cosa impensabile.

Quando hai bisogno di ossigeno, l’ossigeno ti devono dare. Nella maggior parte dei casi non puoi permettertelo a casa, non ci sono le attrezzature, non c’è la tecnologia, non ci sono quei denari. Dunque Covid si monitora e si gestisce a casa, ma si cura giustamente in ospedale dove le vite si salvano e non si perdono.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi