Rixi sulla questione Tav: “Non è possibile rimandare a tempo indefinito certe decisioni”

"Questa fase di contrattazione va fatta con i bandi aperti, i 5 stelle, invece, vorrebbero attivare una procedura per sospendere i bandi".

Si sofferma sull’annosa e persistente questione della Tav anche il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, intervenuto questa mattina nel corso della diretta di “Un giorno speciale” con Francesco Vergovich. “Ci sono alcuni procedimenti amministrativi in atto: in settimana ci sarà il consiglio d’amministrazione competente, che sarà obbligato a far partire quei bandi, altrimenti c’è il rischio di perdere 300 milioni di euro di contributi europei” ha ricordato il politico della Lega, specificando che, per il suo partito “questa fase di contrattazione va fatta con i bandi aperti, i 5 stelle, invece, vorrebbero attivare una procedura per sospendere i bandi“.

Questo governo ha, ovviamente, ereditato una situazione dove, in poco tempo, dobbiamo trovare soluzioni a problemi che il Paese non ha voluto trovare per 30 anni. E’ chiaro però che, quando si prende le redini di un Paese, si prendono anche le conseguenze positive e negative” ha proseguito Rixi “quello che noi diciamo è che non è possibile rimandare a tempo indefinito certe decisioni, mentre è possibile ridiscutere integralmente l’opera, rivedere le quote di finanziamenti italiane e attivare le procedure per ulteriori fondi europei. Una sospensione a prescindere non sarebbe accettabile“.

Sull’ipotesi che il governo gialloverde possa contrattare sull’attuazione o meno del progetto Tav dopo le elezioni europee, il Viceministro delle Infrastrutture ha osservato che bisognerebbe “avere una strategia per poter contrattare in una posizione di forza. E’ chiaro che in questa fase per noi è fondamentale, anche perché sono già stati utilizzati 500 milioni di euro di fondi europei che, nel caso ci fosse una decisione unilaterale dell’Italia, noi dovremmo restituire alla Commissione e ai francesi“.